"Dalì Experience" a Bologna, un salto nel futuro

Inaugurata a Palazzo Belloni la mostra-esperienza dedicata all'artista spagnolo. Protagonisti, opere e i segreti di una esposizione senza precedenti

"Dalì Experience", la mostra a Palazzo Belloni (Foto Schicchi)

INAUG MOSTRA DALI.

Bologna, 24 novembre 2016 - Surrealismo e champagne questa sera a Palazzo Belloni, per celebrare al meglio l'inaugurazione della Dalì Experience, l'esposizione organizzata da con-fine Art con il sostegno di QN Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno e patrocinata da Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna e Rai Radio Televisione Italiana.

Un elegante vernissage ha infatti aperto la rassegna multimediale dedicata all'eclettico genio di Figueres, fra i suggestivi 800 metri quadrati delle sale della mostra, al piano terra, e le eleganti stanze della residenza seicentesca, al piano nobile. Sono stati molti gli ospiti illustri che hanno potuto ammirare in anteprima le 200 opere originali presenti, immersi in un ambiente raffinato e interattivo, grazie agli allestitori di Loop e alla partecipazione di Turkish Airlines, Visionnaire, Concessionaria Car, Bper Banca, Centergross, Ty Nant, Confcommercio Ascom, Cna, Ciicai, Ferrero e Chupa Chups, oltre a quella dei maestri cioccolatieri di CiocchinBo.

Un allestimento inusuale e accattivante, dunque, che ha colpito anche Roberto Grandi, sociologo ed esperto di comunicazione, “sicuro che lo stesso artista ne sarebbe rimasto impressionato, visti il suo spirito ribelle e la sua avversione per le forme espositive tradizionali”. L'innovazione e l'anticonformismo sono le caratteristiche del maestro surrealista che più ammira Marcello Leoni, lo chef che per Dalì nutre una sorta di venerazione. “Il vento della Catalogna ha plasmato grandi cuochi, come Ferran Adrià, e architetti visionari come Gaudì - ha spiegato Leoni – accomunati a Dalì proprio da questo gusto intellettuale dissacrante, che mi ha sempre profondamente ispirato”.

LO SPECIALE

In effetti la personalità vivace dell'artista catalano sembra trasudare da ogni disegno e da ogni scultura esposti e viene esaltata dalle esperienze di realtà aumentata e dalle installazioni 3D. “Sono appassionato di Dalì fin da quando ero bambino e credo che una mostra così concepita, da riproporre assolutamente anche in altri contesti, ne colga l'essenza più intima”, ha dichiarato l'ex presidente di Bologna F.C. e Virtus Alfredo Cazzola. Gli ha fatto eco il direttore generale di Cna Bologna Cinzia Barbieri, che ha parlato di una mostra “divertente, originale e molto coinvolgente, che ha il merito di non stancare e rendere gli spettatori davvero partecipi”.

L'aggettivo più giusto, invece, secondo il direttore di Quotidiano Nazionale Andrea Cangini è “sorprendente, in linea con l'artista qui celebrato, anche perché sa coniugare un'anima pop, da mostra diffusa, con una componente museale di assoluto livello”. Fra i tanti commenti raccolti, poi, fra gli invitati, spiccano quello del noto designer Wanny Antonio Di Filippo, che racconta di essere venuto “per godersi la confusione creativa di un grande genio dell'arte” e quello della neuropsichiatra Paola Giovanardi Rossi, “colpita ancora una volta dalla spettacolarità e dalla fantasia di Dalì, resa qui indimenticabile da un allestimento sublime”.

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