Esopo, tornano le fiabe illustrate da Cuniberti

Il legame di Pirro e Mario Ramous, nell’edizione originale, rivive oggi tra i loro figli, Michele e Barbara che le hanno riportate alla luce

Le splendide e coloratissime illustrazioni di Pirro Cuniberti per le fiabe di Esopo, tradotte da Ramous

Le splendide e coloratissime illustrazioni di Pirro Cuniberti per le fiabe di Esopo, tradotte da Ramous

Bologna, 22 febbraio 2023 – Due giovani amici, la Bologna del dopoguerra, le chiacchiere da Zanarini, la libreria e casa editrice Cappelli in via Farini che aveva pubblicato ’La coscienza di Zeno’ , l’edizione critica delle opere di Giacomo Leopardi, l’edizione nazionale degli scritti di Giuseppe Garibaldi. Ecco l’ambiente, rinnovato da un nuovo spirito del tempo, che ospitò il ’ brain storming ’ attorno alla collana ’Favole di Esopo, Fedro e Apione’, editata nel 1952 con le traduzioni dal latino di Mario Ramous e le illustrazioni di Pirro Cuniberti.

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Quattro volumetti dai dorsi colorati e dai disegni buffi e sgargianti nel colore, così inusuali per lo storico editore Licinio Cappelli , ma frutto delle chiacchiere tra Ramous e Cuniberti , il primo, classe 1924, poeta, saggista, latinista, critico d’arte ma anche direttore della casa editrice dal 1950 al 1975 e il secondo artista, nato nel 1923. Una nuova generazione. Avevano poco più di vent’anni, una mente iperbolica e questi volumi, una collana per bambini, che promettono anche un bel piglio ironico, sono di certo il prodotto intellettuale e giocoso di una bella amicizia.

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Un sodalizio che ormai rischiava di andare perduto, perché di copie originali, in giro, non se ne trovano quasi più e quelle che vengono proposte in acquisto nei siti online sono scarabocchiate, hanno pagine strappate. Per fortuna, però, che Corraini (casa editrice poliedica, con da sempre un’attenzione particolare ai libri d’artista per bambini) ha deciso di ristampare i piccoli libri Favole del lupo , Favole della volpe , Favole del leone e Favole dell’asino , che verranno presentati in occasione di Bologna Children’s Book Fair il 7 marzo alle 17,30 al MAMbo , alla presenza di Lorenzo Balbi , il direttore.

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Ma i protagonisti del racconto saranno Michele Ramous Fabj e Barbara Cuniberti , figli altrettanto amici di quei padri che vissero una meravigliosa era culturale bolognese. È stato proprio Ramous Fabj, a proporre la ristampa a Corraini. Lui, che l’anno scorso, lavorando a una mostra sul padre alle Collezioni Comunali, cercando materiale, ritrovò i libri illustrati originali nella libreria di casa della madre. "Appena li ho avuti in mano – racconta Ramous Fabj – mi sono ricordato di averli sfogliati da bambino un miliardo di volte, anche se in verità i libri sono usciti nel 1952, quattro anni prima della mia nascita, ma sono convinto che mio padre e Pirro pensassero già a dei figli e poi in effetti li hanno fatti". E prosegue: " Mio padre nasceva come critico d’arte e dal 1947 aveva iniziato a scriverne sul Progresso , poi nel 1949 uscì il suo primo volume sui disegni di Giorgio Morandi , perché gli artisti dell’epoca li conosceva tutti".

Intellettuali e artisti di quel periodo erano tutti amici e pure i figli, tanto che ancora oggi Michele e Barbara si frequentano. Però la figlia di Cuniberti e le sorelle, non hanno ricordo di questi volumetti, ed è stata quindi una grande sorpresa vederli. "In casa si leggeva di tutto, ci venivano dati in pasto anche importanti volumi d’arte – spiega Barbara Cuniberti –, ma proprio questi libri non ci sono mai passati tra le mani, abbiamo anche cercato nella casa di campagna se per caso fossero rimasti lì, ma niente, chissà, magari sono stati persi in uno dei traslochi". E continua: "Le esperienze di illustrazione di Pirro non sono state tante, perché ha fatto disegni a suo modo, ispirati ad esempio alle novelle di Jules Verne e poi certo ci sono gli animali di Stranalandia , di cui era co-autore con Stefano Benni , ma questo taglio d’immagine, quasi comico scelto per le fiabe, non lo conoscevo, anche se poi era una sua cifra, perché a lui piaceva fare questi personaggi, anche come gioco, come quando ci raccontava certe cose illustrate".

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