Bologna, 10 dicembre 2024 – Franco Citti e Ninetto Davoli che passeggiano sotto il quadriportico di Strada Maggiore. Sullo sfondo c’è la basilica di Santa Maria dei Servi. Si fermano in piazza Maggiore, dove Franco suona il flauto sui gradini della basilica di San Petronio. Il film è ’Edipo re’ di Pier Paolo Pasolini, 1967. Quante volte Bologna ha fatto da sfondo alle storie raccontate sul grande schermo? Gli interni del liceo Galvani, via Castiglione, lo stadio Dall’Ara in ’Jack Frusciante è uscito dal gruppo’, film di Enza Negroni (1996) tratto dal cult di Enrico Brizzi.
Praticamente tutta la produzione di Pupi Avati passa per le Due Torri. Ne ’La quattordicesima domenica del tempo ordinario’ la voce fuori campo fa sapere che tutto è iniziato a Bologna “in un posto speciale, tra via Saragozza e l’inizio di viale Audinot, dove subito dopo la guerra un certo Romoli gestiva un chiosco per gelati. Un posto dove le cose che sognavi accadevano”.
Sul Colle dell’Osservanza, a Villa Aldini, sono ambientati invece gli esterni di ’Salò o le 120 giornate di Sodoma’, ultima fatica di PPP. Insomma, un set a cielo aperto che, l’anno scorso, grazie ad Alice Rohrwacher è anche volato agli Oscar, candidata con le sue ’Pupille’, ovvero le piccole orfanelle rimaste sole durante un tempo di carestia e di guerra. Marco Bellocchio qualche mese dopo aveva girato qui il suo ’Rapito’, storia del rapimento del piccolo Edgardo Mortara.
Il podcast di oggi disegna una mappa cinematografica della città, disponibile inquadrando il qr code in prima pagina e sulle piattaforme di streaming.
a.a.