ALICE PAVAROTTI
Cultura e spettacoli

Gabriele Muccino al The Space per presentare il film Fino alla fine: “Parla dell’importanza delle scelte”

Bologna: sala del cinema gremita per l’incontro con il regista, foto con i fan. Il vincitore del David di Donatello ha raccontato il processo di realizzazione del film: “La peculiarità è che è girato in due lingue”

Bologna, 4 novembre 2024 - Una storia d’ amore, di giovinezza, ma soprattutto di scelte e di conseguenze : Gabriele Muccino ha presentato stasera al Cinema The Space il suo nuovo film “Fino alla fine”, davanti ad una sala gremita ed entusiasta di ascoltare gli aneddoti della proiezione direttamente dal suo creatore. Nell’ambito di “Una Serata con…”, il format di The Space Cinema che permette di incontrare dal vivo grandi ospiti, il regista vincitore del David di Donatello ha raccontato il processo di realizzazione del film.

Gabriele Muccino ha presentato stasera al Cinema The Space il suo nuovo film “Fino alla fine”
Gabriele Muccino ha presentato stasera al Cinema The Space il suo nuovo film “Fino alla fine”

“La peculiarità è che è girato in due lingue: l’ho pensato in inglese, perché Sophie, la protagonista, è americana. La prima versione è dunque interamente in inglese. Tuttavia, poiché il film è ambientato a Palermo e volevo portarlo in Italia, temevo che doppiato perdesse le differenze linguistiche e culturali. Ho fatto imparare la nostra lingua all’attrice protagonista, che dopo un mese e mezzo la parlava già benissimo, e ho girato tutto il film di nuovo. Nella seconda versione Sophie è una ragazza di origini italiane che ha studiato la lingua, e quando conosce Giulio e i suoi amici riesce a interagire con loro” racconta Gabriele Muccino al pubblico in sala.  Continua poi spiegando il messaggio che vuole trasmettere con il film: “Parlo dell’importanza delle scelte, di quanto sia facile stravolgere completamente la propria vita con mosse sbagliate. Penso sia un meccanismo adattabile su ognuno di noi, io stesso ho fatto tante scelte che hanno definito la mia esistenza e il mio destino: persone che ho incontrato, cose belle e brutte, tutte definite da scelte a monte che hanno definito il mio percorso". Il regista riflette poi sullo smarrimento: “Può essere volontario o involontario, a volte dà eccitazione perché può sembrare sinonimo di libertà, e rilascia adrenalina ed euforia. Si rischia però di aprire la porta sbagliata ed entrare in un labirinto dal quale non si riesce ad uscire. Pensando al film “Fuori Orario” di Scorsese, racconto di questo abisso”. Muccino conclude facendo fotografie con i presenti, dopo aver ringraziato la sala e lasciando gli spettatori alla visione del film.