Gli sfollati della Guerra negli ‘occhi’ dei portici. Il podcast

Sotto gli archi dello stadio e verso la Certosa furono costruiti mini-appartamenti per chi era senza casa

Bologna Seconda Guerra Mondiale Resistenza - Bombardamenti a Bologna - Foto Fn

Bologna Seconda Guerra Mondiale Resistenza - Bombardamenti a Bologna - Foto Fn

Bologna, 28 aprile 2023 –  C’è una città che è quella che vediamo scorrere, frenetica, sotto i nostri occhi. Ogni cambiamento, intervento, ci sembra enorme, definitivo. E poi ce n’è un’altra, o meglio tantissime altre, che sono esistite prima di noi e che magari la maggior parte di noi non ricorda più. Dove oggi vediamo palazzi e case, vanno immaginati altri scenari, altre vite, altre voci. Succede, nella puntata di oggi del nostro podcast il Resto di Bologna, in via de Cubertin, la via su cui si affaccia quel portico che dal Meloncello si distende fino a via Andrea Costa e, dopo averla incrociata, continua come via della Certosa. Ebbene gli archi – gli occhi dei portici – nell’immediato Dopoguerra hanno dato ospitalità agli sfollati che avevano perso la casa durante i bombardamenti: erano 3mila, infatti, i profughi e 1800 persone erano rimaste senza un tetto. A raccontarci di quelle casette provvisorie è ancora una volta Marco Poli, ex amministratore e conoscitore appassionato della nostra città.

"Venne scelta come modalità– spiega – oltre a occupare spazi vuoti come palestre e scuole, di creare dei mini-appartamenti dagli occhi dei portici e quello della Certosa fu il primo destinato a questo scopo". Furono create, dunque, "piccole appartamenti – prosegue Poli – con finestra e gerani. All’interno era stato creato un modo per cuocere i cibi, e dalle fotografie si vedono anche i tubi di scarico uscire".

Questo portico non fu l’unico utilizzato a questo scopo: c’è ad esempio anche quello di via Albertoni, in cui furono ricavati circa altri cinquanta appartamenti. Così come nei pressi di via Andrea Costa, poi queste casette diventarono un vero e proprio centro di aggregazione in quegli anni terribili, ma di rinascita.

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