Bologna, a Palazzo De’ Toschi le creazioni di Italo Zuffi

Ecco la seconda parte della mostra, già avviata al MamBo , sull’artista imolese. Tre nuove installazioni create ad hoc per la sede di Banca di Bologna

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Bologna, 11 maggio 2022 - Italo Zuffi uno e due. Per un’esposizione in via di conclusione (quella di MAMbo ), una mostra che si apre (a Palazzo De’ Toschi ).

L’artista è infatti quest’anno al centro di un singolare progetto, curato da Lorenzo Balbi e Davide Ferri , che lo ha portato a esporre nella sala delle Ciminiere una serie di opere realizzate tra la metà degli anni ‘90 e il 2020 e nella sala convegni della Banca di Bologna tre nuove installazioni create appositamente per il luogo. Ovviamente c’è un filo rosso a legare il lavoro di questo artista (di origine imolese) che Ferri definisce "di un’età di mezzo" e a cui il tributo bolognese ha attribuito nuova visibilità. E quel filo va ricercato in nuclei tematici che riguardano la costruzione e la distruzione, la dispersione e la rigidità, la replica e la variazione. "È la prima volta che collaboriamo con un’istituzione come MAMbo", dice il direttore generale della Banca di Bologna Alberto Ferrari. E il direttore di MAMbo Lorenzo Balbi sottolinea la peculiarità di un unico progetto ripartito in due spazi. LEGGI ANCHE - Art city Bologna 2022, artisti mostre ed eventi: il programma

Si intitola Fronte e retro l’esposizione che, nell’ambito di Art City, trova spazio fino al 29 maggio nella sala convegni e in una sala adiacente di Banca Bologna (l’inaugurazione è oggi alle 18,30). Tre installazioni in tutto a ribadire la vocazione scultorea di un artista che si è andato nel tempo misurando su vari linguaggi e che è rivelato essere uno dei più intriganti della propria generazione. La prima si intitola Civilizzarsi ed è un lavoro costituito da elementi in alluminio smaltato inciso su tre pareti in cui la parola prende il sopravvento fino a costruire frasi dal senso compiuto. Terzine che svelano una verità. Gli ignari è invece costituita da una serie di nature morte (baccelli di fagioli) in ceramica accompagnate dal suono prodotto da un affastellamento di fischi. Ciascuna delle due opere è installata sulle pareti di una struttura triangolare con forte presenza scultorea. "È difficile dire dove termina l’opera e dove inizia l’allestimento", ammette Zuffi.

Nella sala laterale è infine ospitata un terzo lavoro intitolato Avocado, un quarto , realizzato proprio in questi mesi. Una serie di carrelli metallici nascondono e svelano dei frutti in marmo rosso e verde per sottolineare ancora una volta l’idea della replica ossessiva, del contrasto e della variazione. Oggi all’inaugurazione l’installazione sarà agita da una serie di performer. Insomma, oggetti in attesa di essere animati. Zuffi spiega che, come la mostra di MAMbo è stata significativa perché ha richiesto la riorganizzazione di una serie di opere in parte dimenticate, quella di Palazzo De Toschi è invece importante proprio perché ha richiesto un lungo lavoro di preparazione e una progettazione legata allo spazio.

 

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