Libri, lo sport e la stampa di Bologna protagonisti di 'Chi sa ridere è padrone del mondo'

Romanzo d'esordio di Alessandro Piscitelli, pubblicato da Maglio editore

Alessandro Piscitelli

Alessandro Piscitelli

Una trama da film nella Bologna dei miracoli, quella dei fantastici anni Novanta. Il romanzo d'esordio di Alessandro Piscitelli, 41enne bolognese doc e impiegato in un'azienda metalmeccanica, ('Chi sa ridere è padrone del mondo', Maglio editore, 472 pagine, 17 euro) si regge sullo sfondo dei mitici derby tra Virtus e Fortitudo, del Bologna da semifinale di Coppa Uefa e del glorioso Motorshow. Era l'epoca degli slalom mondiali di Alberto Tomba, di Romano Prodi presidente del Consiglio, del Gran Premio di Imola e delle accelerate di Alex Zanardi: insomma all'ombra delle Due Torri ogni giorno le notizie da prima pagina si sprecavano. E 'Le Torri di Bologna' è anche il nome del quotidiano in cui lavora Diego Busacchi, il protagonista del libro, cronista sportivo nel principale giornale della città, un chiaro riferimento a il Resto del Carlino.

Busacchi non ha ancora compiuto 30 anni: la sua vita è scandita da partite, allenamenti, uscite con gli amici e da una relazione travagliata con Sara. Nella redazione in cui Diego lavora viene assunta Ludovica, che ha da poco concluso uno stage a Roma e si occupa di moda, cultura e spettacolo. Tra i due nasce subito una storia d'amore, poi Diego parte come inviato per i Mondiali di calcio di Francia '98 e quel passaggio sarà l'inizio delle turbolenze.

Il libro attraversa momenti epocali bolognesi e internazionali, dalla strage del Due agosto all'attentato delle Torri Gemelle, passando a toccare punte thriller con un omicidio misterioso, fino ad addentrarsi in tragedie vissute in prima persona dall'autore, come l'incidente in cui perse la vita la madre di un suo grande amico.

“Era il 8 giugno 1998 e mi trovavo in macchina con i miei genitori, un mio amico e sua madre – racconta Piscitelli, sposato con Chiara dalla quale ha avuto la piccola Vanessa –: in quello schianto mi sono rotto due vertebre, rimanendo ricoverato al Maggiore per due mesi. Quel giorno sono morte due persone, la donna alla guida dell'auto che ha invaso la corsia in via San Vitale venendoci contro e la madre di un mio amico: è stato un episodio che mi ha segnato molto”. Nel libro non sono presenti riferimenti diretti a quel fatto, ma lo schianto appena fuori da Castenaso è lo spunto che innesca l'incidente di Diego nel libro.

'Chi sa ridere è padrone del mondo' racconta Bologna dal proprio interno, si snoda negli anni prosperi dello sport cittadino (“Una mia grande passione sin da bambino”, spiega Piscitelli) e, soprattutto, scava nel profondo di due vite – quella di Diego e Ludovica – apparentemente lontane ma accomunate dalla passione per il giornalismo e mosse da una costante irrequietezza delle loro anime.

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