LORENZO PASTUGLIA
Cultura e spettacoli

Lucio Corsi da Sanremo a Bologna, il concerto all’Estragon: ecco quando

Il cantante, arrivato secondo all’Ariston con ‘Volevo essere un duro’, inaugura il tour partendo dalle Due Torri (data già sold out). La premonizione di Carlo Verdone e la chitarra Wandrè dell’ultima serata, strumento futurista nato a Reggio Emilia

La chitarra Wandrè, imbracciata da Lucio Corsi nell'ultima serata di gara del festival (foto Instagram)

La chitarra Wandrè, imbracciata da Lucio Corsi nell'ultima serata di gara del festival (foto Instagram)

Bologna, 16 febbraio 2025 – Ha sfiorato il primo posto a Sanremo, alla fine finito tra le mani del genovese Olly (con soltanto lo 0,4% in più dei voti), con il suo brano “Balorda Nostalgia”. Ma per molti Lucio Corsi è stato il vincitore morale della 75esima edizione del Festival della canzone italiana. In molti, sui social e al Teatro Ariston, lo hanno appoggiato, dimostrando di aver apprezzato la sua canzone, “Volevo essere un duro”, che lo ha visto suonare nella prima porte al piano, per poi imbracciare la sua chitarra e chiudere un finale di canzone in stile rock. Stesso discorso è valso per il duetto di venerdì con Topo Gigio, sulle note di Nel blu dipinto di blu.

Il tour parte da Bologna

La popolarità di Corsi è cresciuta ancora di più nella settimana sanremese, e ad attenderlo c’è un futuro sicuramente radioso. I curiosi che vorranno vederlo dal vivo dovranno aspettare giusto qualche settimana. Ad aprile, infatti, inizierà il suo tour in giro per l’Italia che partirà proprio da Bologna, all’Estragon, nell’evento di domenica 13. I biglietti, dal costo di 25 euro e in vendita su TicketOne, sono andati sold-out subito dopo l’annuncio della partecipazione a Sanremo. Dunque per vederlo si dovrà puntare sulle prossime tappe, ancora in vendita: Venaria Reale (Torino, martedì 15 al Teatro Concordia), Firenze (mercoledì 16 al Teatro Cartiere Carrara), Roma (venerdì 18 all’Atlantico), Napoli (mercoledì 23 alla Casa della Musica), Padova (lunedì 28 all’Hall) e Milano (martedì 29 all’Alcatraz).

La chitarra Wandrè, da Reggio Emilia a Sanremo

La chitarra che Lucio Corsi ha imbracciato sabato all’Ariston non è passata inosservata. Si tratta di una delle creazioni di Wandrè, nome d’arte di Antonio Pioli, nato a Cavriago (Reggio Emilia) il 6 giugno del 1926. Intraprende la professione di liutaio raccogliendo il testimone dal padre Roberto, che costruisce in particolare violini. È il primo in Italia a costruire chitarre e bassi elettrici e ha un progetto ben preciso: trasformare la chitarra da attrezzo di lavoro per il musicista a "scultura sonora", distante dai modelli convenzionali, creatura unica, opera d'arte pop intrisa di futurismo, surrealismo, metafisica e astrattismo.

Corsi aveva annunciato l’omaggio sui social: “Stasera mi vesto chitarra Wandrè. Per l’ultima notte all’Ariston serviva tirare fuori Excalibur dalla custodia. ‘Wandrè! Chi era costui? Mi raccontano che faceva chitarre, ma non chitarre come hanno da essere le chitarre, piuttosto oggetti dotati di anima propria, ribelli, addirittura pericolose. Che se fai l’errore di prenderne una in mano rischi di perderti e non ritrovarti mai più’. Così parlava delle chitarre Wandrè Francesco Guccini”. 

Lucio Corsi ha stupito tutti all'ultimo Sanremo, chiudendo al secondo posto dietro Olly
Lucio Corsi ha stupito tutti all'ultimo Sanremo, chiudendo al secondo posto dietro Olly

Chi è

Nato il 15 ottobre 1993 a Grosseto, in Toscana, Lucio Corsi è stato di recente protagonista della serie tv in onda su Sky, “Vita da Carlo”, scritta e diretta da Carlo Verdone. La storia è quasi profetica. Nella terza stagione, infatti, l’attore veste i panni del direttore del Festival di Sanremo e invita tra i concorrenti Corsi, che nella pellicola interpreta sé stesso, ovvero un cantautore indeciso se partecipare o meno al festival. Alla fine lo fa e vince. Sabato sera la vittoria l’ha solo sfiorata, conquistando una larghissima fetta di pubblico.

Il suo avvicinamento alla musica avviene sentendo canzoni rock e blues e la sua identità narrativa arriva anche grazie alle opere di Gianni Rodari. La favola, il sogno, lo spazio e la vita sono i temi delle canzoni di Corsi.

Nel 2020 esce il suo album “Cosa faremo da grandi” e tre anni dopo ne arriverà un altro, finora l’ultimo, dal titolo “La gente che sogna”, dove si fanno apprezzare i brani “Astronave giradisco” e “Radio mayday”. Nel 2024 ha l'opportunità di aprire il concerto degli Who in Italia, al Firenze Rocks, poi eccolo interpretare la sua figura nella serie tv di Carlo Conti. “Tu sei il mattino” è invece l’ultimo singolo, pubblicato lo scorso 12 novembre.

La passione per la Moto Gp

Tra le passioni di Lucio Corsi ci sono infine anche i motori. In particolare l’unico sport che segue è il Motomondiale, come dichiarato in una intervista a TV Sorrisi e Canzoni: “Al di fuori della musica di cui sono intrippato, è una cosa che m’ispira, mi piace perché la velocità ha lo stesso elemento della musica: l’aria — le sue parole nell’intervista — La velocità vive nell’aria, attraverso l’aria, la taglia. Allo stesso modo la musica non ha corpo e vive nell’aria. Forse questa affinità è ciò che mi fa amare questo tipo di disciplina che trovo in qualche modo poetica. Poi è una lotta contro il tempo ed anche il tempo nella musica è un elemento fondamentale, importante. I piloti lottano contro il tempo perciò li ammiro: è difficile lottare contro il tempo”. Che si sia innamorato delle gesta di Valentino Rossi?