Lucio Dalla e l'anniversario della morte 11 anni dopo: il ricordo e quel concerto unico a Bologna

Il 1° marzo 2012 l'artista viene trovato senza vita in una camera d'albero a Montreux, in Svizzera, dove si era esibito la sera prima. Le memorie di amici e parenti, il rito funebre nella basilica di San Petronio, il concerto-omaggio in piazza Maggiore un anno dopo

Bologna, 1 marzo 2023 - “Buonanotte, anima mia, adesso spengo la luce e così sia”. Sono passati undici anni esatti dal tragico giorno in cui Lucio Dalla se n’è andato. Una morte improvvisa che ha lasciato un solco profondo nel cuore di chi l’ha conosciuto, certamente, ma anche dentro chiunque si sia emozionato, almeno una volta, con la sua incredibile poesia.

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Lucio Dalla
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Lucio se n’è andato appena tre giorni prima del suo 69esimo compleanno: in una settimana speciale, in cui ricorrono gli 11 anni dalla morte - ma anche l’80esimo anniversario dalla sua nascita in quel 4 marzo inconfondibile segnato sul calendario di tutti -, continuano le iniziative e le celebrazioni per un artista senza tempo. La Repubblica di San Marino presenta il nuovo speciale francobollo stampato proprio in tributo agli 80 anni di Dalla, mentre il Comune di Bologna si appresta a inaugurare un doppio ricordo in suo onore: una lapide nella sua ‘piazza Grande’, al civico 2 di piazza Cavour, e un cartiglio storico nella casa-studio di via d’Azeglio. Giovedì sera, al Teatro Celebrazioni, la prima rassegna dedicata a Lucio Dalla promossa da Ciao discoteca italiana, Pressing Line e iCompany, con il concorso dedicato ai giovani talenti musicali in rampa di lancio.

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Lucio Dalla, la morte improvvisa il 1° marzo 2012

Lucio Dalla è morto improvvisamente a causa di un malore il primo marzo 2012, in una stanza dell’Hotel Plaza di Montreux, in Svizzera. Si trovava lì, neanche a dirlo, per seguire una delle più grandi passioni della sua vita: il Montreux Jazz Festival è infatti uno dei più importanti eventi mondiali quando si parla di musica jazz, dove Dalla si esibì la sera prima della sua morte.

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Qualche settimana prima, l’ultima apparizione televisiva al Festival di Sanremo: una coincidenza particolare, dato che l’ultima volta di Lucio sul palco dell’Ariston fu addirittura 40 anni prima. Il 14 febbraio 2012 Dalla accompagna il giovane cantautore Pierdavide Carone, che presenta il brano ‘Nanì’: Lucio ne è anche coautore e partecipa al Festival nella doppia veste di direttore d’orchestra e cantante (è stato l’ultimo a incarnare questo doppio ruolo fino al Festival di poche settimane fa, dove anche Carolina Bubbico ha diretto e cantato con Elodie).

Prima ripescato, la canzone alla fine arriva quinta in classifica. Il 18 febbraio, nella serata conclusiva, l’ultima apparizione in tivù di Dalla. Da lì parte la tournée in Svizzera, fino alla tragica notte di Montreux.

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Lucio Dalla, le esequie e il tributo della sua Bologna dopo la morte

Il giorno dopo la morte il feretro viene trasferito dall’obitorio di Losanna alla casa-studio di via d’Azeglio, con la camera ardente allestita nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio il 3 marzo. Scatta il lutto cittadino sotto le Torri, ma anche alle Isole Tremiti, residenza estiva dell’artista.

Il funerale si tiene il 4 marzo, giorno del suo 69esimo compleanno, nella basilica di San Petronio: partecipano più di 50mila persone. Il rito viene trasmesso in diretta nazionale in televisione: le immagini dei bolognesi (e non) radunati in piazza Maggiore restano indelebili nella memoria di tutti.

Le spoglie vengono sepolte in Certosa, mentre il 23 ottobre 2013 la salma viene cremata e inumata in una nuova zona, quella del cimitero dedicata ad artisti, poeti, uomini che hanno cambiato per sempre il corso della storia: tra gli altri, Giosuè Carducci e Giorgio Morandi. Sulla lapide, resta incisa proprio quell’ultima frase del suo brano ‘Cara’: “Buonanotte, anima mia, adesso spengo la lue e così sia”.

Quasi ridondante ricordare la valanga di ricordi da parte delle celebrità, del mondo della musica e dello spettacolo: Paolo Conte, Francesco Guccini, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Franco Battiato, Ivano Fossati, Mogol, Eros Ramazzotti, Renato Zero, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Pino Daniele, Jovanotti, Vasco Rossi, Ligabue. E la lista può continuare.

Lucio Dalla, il grande concerto in piazza Maggiore a un anno dalla morte

Il 4 marzo 2013 Bologna mette il vestito più bello per ospitare, in piazza Maggiore, un concerto incredibile a un anno di distanza dalla morte di Dalla, trasmesso anche in diretta su Rai Uno. Oltre 50mila persone (tra cui il sottoscritto, universitario poco più che ventenne) cominciano ad affollare il Crescentone già dalle quattro e mezzo del pomeriggio.

La serata è uno show unico, omaggio alla poesia e alla carriera di un artista unico: a condurre ci sono Gianni Morandi, in abito scuro, insieme a Renato Zero, che dopo aver duettato con l’Eterno Ragazzo in ‘L’anno che verrà’, si esibisce nel brano inedito ‘Lu’, dedicato proprio a Lucio. C’è Andrea Bocelli, che regala un’indimenticabile interpretazione di ‘4 marzo 1943’ e, a voce nuda, del ritornello di ‘Caruso’, prima di lasciare la parola a Pino Daniele, che ‘Caruso’ lo canta per intero, dall’inizio alla fine.

C’è una Fiorella Mannoia commossa, in duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro in ‘Anna e Marco’. C’è Alessandro Diamati, allora in forza al Bologna Fc, che guida tutti i rossoblù sul palco in un divertente siparietto sulle note di ‘Attenti al lupo’. C’è Zucchero, che appare improvvisamente sul sagrato di San Petronio con un coro di voci gospel, per dedicare a tutta Bologna e a Dalla la sua ‘Ave Maria’. C’è anche Marco Mengoni, fresco vincitore del Festival di Sanremo del tempo (anche qui, corsi e ricorsi storici), in un’emozionante versione di ‘Tu non mi basti mai’.

Le immagini di Dalla vengono proiettate sulla Torre dell’Orologio e sulla facciata di Palazzo d’Accursio, appaiono e si rincorrono nella piazza. A un certo punto Marco Alemanno, compagno di Dalla, si affaccia da una finestra per leggere alcuni brani del poeta Roberto Roversi. E’ una festa di gioia, più che di dolore per il ricordo a un anno dalla sua morte, è una festa della musica, è una festa della poesia. A rivedere i video del concerto, dieci anni dopo esatti, vengono ancora i brividi.

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