Bologna, 19 marzo 2025 - L’ultimo saluto (video) a Dandy Bestia, al secolo Fabio Testoni, ha tutto il sapore della Bologna degli anni Settanta. Anzi, della controcultura della città, di cui gli Skiantos sono stati colonna sonora.

Chi c’era all’addio
I volti ci sono tutti, portano addosso i segni del tempo di chi non ha mai frequentato “autostrade, ma solo cavedagne”, ovvero quelle stradiccione di campagna (in dialetto bolognese), dice Jimmy Bellafronte degli Skiantos. Scorrono le musiche e le immagini di Freak e Dandy, chitarrista del gruppo scomparso il 16 marzo, sullo schermo della sala Tassinari di Palazzo D’Accursio.
A ricordarlo c’è il sindaco Matteo Lepore: “È stato un simbolo della nostra città, la loro musica demenziale è stata la cosa più intelligente che Bologna ha saputo dire in certi momenti”. C’è la mamma di Freak Antoni; il batterista del gruppo, Gianluca Schiavon; il produttore Oderso Rubini; lo storico manager di Lucio Dalla, Tobia Righi; Roberto Morgantini di Cucine Popolari; il chitarrista degli Stadio, Ricky Portera.
Karabigniere blues
Ci sono anche tanti giovani nella lunga folla che omaggia Testoni. Entrano ed escono dalla sala sempre affollata. Tutti vogliono salutare un’ultima volta Fabio, colui che ha insegnato il dovere di essere sempre irriverenti. Espressione di una libertà creativa totale. Come quando, sul palco di una manifestazione Telethon, hanno cantato “Calpesta il paralitico”. O quando al Palazzo dello Sport si esibiscono in “Karabigniere blues”, scendono dal palco e la polizia li aspetta. Fabio si schermisce subito: “Il testo lo ha scritto Freak!”. E gli agenti portano in questura solo Roberto Freak Antoni.
Gli esordi di Dandy Bestia
Si avvicina alla musica da piccolissimo, a 5 anni, grazie a uno zio che suona la fisarmonica e colleziona vinili. Decide di diventare musicista ascoltando i Beatles e, nel 1965, a 13 anni scappa di casa per andare a un loro concerto a Milano. Nel 1970 gli viene regalata la sua prima chitarra elettrica, una Fender Mustang. Ma era suonando il liscio che aveva imparato veramente a suonare, come diceva lui.
Gli anni degli Skiantos
Negli anni Settanta, quelli del Dams, conosce Roberto Freak Antoni, con cui fonda gli Skiantos, gruppo che lascia nel 1979 per poi rientrarvi nell’84 dopo una serie di collaborazioni con Orietta Berti, Lucio Dalla e gli Stadio.