Non solo cibo: Bologna diventa la città dell’acqua

Nasce il Comitato “Bologna wellness delle acque“ per far riscoprire in chiave turistica la vocazione ’fluviale’ della città

Il canale sotterraneo del torrente Aposa (FotoSchicchi)

Il canale sotterraneo del torrente Aposa (FotoSchicchi)

Bologna, 19 marzo 2015 - Non solo cibo. Bologna è anche la città dell’acqua. L’acqua dei canali e dei torrenti che la attraversano fin dall’antichità, l’acqua delle terme e quella che si beve. Per trasformare le vie d’acqua in uno strumento di promozione turistica nasce il comitato “Bologna wellness delle acque”, al quale hanno aderito il gruppo delle terme Felsinee, l’associazione Vitruvio, che per anni ha curato la visita nei sotterranei della città lungo un tratto del torrente Aposa, il Museo della città-Genus Bononiae, l’associzione degli Amici delle vie d’acqua e dei sotterranei di Bologna e la società Essepienne. Fanno, inoltre, parte del comitato i giornalisti del Gruppo d’azione fluviale (Gaf) e gli architetti di Garbo.

Il comitato debutta questo fine settimana presentando un assaggio delle iniziative che punta a realizzare per favorire la riscoperta della vocazione ‘acquatica’ Bologna, che delle vie fluviali e dei canali ha fatto fino al ‘500 uno dei motori del proprio sviluppo economico. Appuntamnento sabato pomeriggio alle 18 al guazzatoio di via Augusto Righi per un viaggio attraverso la vita delle lavandaie, delle operaie degli opifici e delle allevatrici dei bachi da seta.

Domenica (alle 16) la ‘zdaura’ Onorina Pirazzoli accompagnerà i visitatori alla ‘scoperta dell’acqua calda’ attraverso le sale del Museo della storia di Bologna a Palazzo Pepoli (info e prenotazioni: associazione.vitruvio@mail.com).

Entro la fine di aprile, poi, saranno presentati degli itinerari ‘d’acqua’ su scala metropolitana, mentre dal mese di maggio verranno organizzate escursioni di tre giorni sulla rotta Bologna-mare da realizzare in parte via fiume a bordo di gommoni, in parte in bici.

Il comitato si pone, però, anche degli obiettivi di lungo termine: innanzitutto si punta alla riapertura in estate delle vie d’acqua sotterranee (in particolare quella che segue il torrente Aposa) chiuse ormai da novembre 2011.

E per sognare più in grande, si vorrebbe vedere realizzato almeno il primo stralcio di un progetto di valorizzazione del percorso dei canali (liberandoli in alcuni punti dallo strato di asfalto che li ricopre) al quale stanno lavorando gli architetti di Garbo. “Basterebbe poco. si potrebbero fare i lavori a piccoli blocchi. In fondo si tratta di interventi non eccessivamente costosi”, spiega Gabriele Bernardi di Vitruvio, vicepresidente del comitato.

Le attività di Bologna wellness delle acque saranno consultatibili su un sito interattivo incentrato su una mappa della città in cui sono evidenziati i percorsi legati al tema dell’acqua. “Vorremmo veramente portare all’attenzione del turismo internazionale Bologna come città delle acque, cosa che fino ad oggi non si è fatto. E’ un’opportunità in più per quanti verranno a Bologna per l’Expo e per visitare Fico”, afferma Antonio Monti, presidente del comitato e patron del circuito cui fanno parte alcune delle più frequentate strutture termali della città.

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