ROSALBA CARBUTTI
Cultura e spettacoli

Porpora Marcasciano e il sogno del Nobel: i bolognesi premiati nella storia

Nella puntata del nostro podcast ‘il Resto di Bologna’ ripercorriamo la storia da Carducci a Marconi. E parliamo con la scrittrice e attivista, che ha confermato la sua candidatura ufficiale al premio

Porpora Marcasciano è fra le personalità che sono state candidate al Premio Nobel per la Pace

Porpora Marcasciano è fra le personalità che sono state candidate al Premio Nobel per la Pace

Bologna, 6 febbraio 2025 – Bologna città di Nobel? Di certo, abbiamo già conquistato quello della Letteratura, con Giosuè Carducci nel 1906, primo italiano a ottenere la famosa onorificenza. Tre anni dopo a vincere il Nobel per la Fisica, invece, fu il grande scienziato Guglielmo Marconi. Ma senza andare troppo indietro, si ricorda anche il senatore Giovanni Bersani, che fu in lizza nel 2010 per vincere il Nobel per la Pace. Un premio prestigiosissimo che Bersani, esponente della Dc, fondatore del Cefa, organizzazione di cooperazione allo sviluppo che ha operato per anni in Africa, nei Balcani e in America Latina, non ottenne. Ma nel 2010 in tanti, con il Resto del Carlino in testa, proposero la sua candidatura. L’impresa sfumò, ma a distanza di 15 anni, in città si sogna ancora di conquistare il Nobel per la pace. Questa volta a ottenere la candidatura ufficiale è stata, un po’ a sorpresa, Porpora Marcasciano, ospite del nostro podcast gratuito il Resto di Bologna che si può ascoltare qui sul nostro sito web o scaricandolo dalle principali piattaforme come Spotify.

Marcasciano, scrittrice e attivista, oggi consigliera comunale di Coalizione civica, la formazione di sinistra nella maggioranza del sindaco Matteo Lepore, è tra le fondatrici del primo movimento transessuale in Italia, e per anni alla guida del Mit, Movimento identità trans. Dopo settimane di riserbo ha confermato la sua candidatura ufficiale, come anticipato dal Carlino, sostenuta da un folto gruppo di accademici in Italia e nel mondo. Un appoggio corposo che potrebbe portarla in ’finale’ a Oslo.

“Ancora non ci credo, pensavo fosse uno scherzo, quando l’ho saputo a settembre”, racconta nel nostro podcast Marcasciano. Che, nel ricordare le tante battaglie per i diritti Lgbtqia+, ha ricordato anche l’impegno per i detenuti nelle carceri, per i migranti e le persone più fragili. Non ha nascosto le difficoltà per ottenere e mantenere i diritti della comunità trans, e sul finale ha ringraziato Bologna che è la “città che mi ha accolta da sempre e mi ha permesso di arrivare fin qui”. E sognare il Nobel per la pace.

ros. carb.