Bologna, 15 marzo 2025 – Un regalo per Vasco Rossi.

Il dono speciale di una chitarra unica
“Ho ricevuto in dono questa meravigliosa chitarra elettrica realizzata dai detenuti nel carcere di Secondigliano con il legno delle barche dei migranti che hanno attraversato il Mediterraneo – ha scritto in un post su Instagram il rocker di Zocca (Modena) -. È una chitarra molto speciale perché porta con sé il dolore e la speranza di tante umanità in fuga dalla guerra e dalla miseria. ‘Metamorfosi’ è un progetto della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che trasforma tutto ciò che è ritenuto scarto in armonia e bellezza, che trasforma il dolore in nuova speranza. Dal legno delle barche dei migranti, giunte a Lampedusa e che venivano smaltite, adesso nascono strumenti musicali che suonano con un’intensità particolare. Così è nata l’Orchestra del mare. Insomma è una vera e propria ‘metamorfosi’… perché questa mutazione del legno cambia anche chi la realizza, cioè le persone detenute. A coordinare il loro lavoro nella liuteria del carcere sono esperti liutai. Sono davvero onorato per questo dono speciale e ringrazio la fondazione e il suo presidente Arnoldo Mosca Mondadori!”

Il Blasco conclude il suo messaggio con una citazione di Fabrizio De André, da “Via del campo”: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.
L'iniziativa "Metamorfosi" e la collaborazione
La casa circondariale di Secondigliano si trova a Napoli. "Metamorfosi" è un progetto della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti in collaborazione con il Dipartimento di amministrazione penitenziaria e l'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.
Il progetto è realizzato in collaborazione con:
- Intesa Sanpaolo
- Fondazione Peppino Vismara
- Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus
- Fondazione Alberto e Franca Riva
- Fondazione Santo Versace

“Di fronte alla tragedia che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa, e di fronte al dramma a cui stiamo assistendo quotidianamente di milioni di persone in fuga dalla fame e dalla guerra – spiegano i promotori -, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha voluto pensare ad un progetto culturale e di conoscenza a cui ha dato il nome di “Metamorfosi”, per comunicare, soprattutto alle nuove generazioni, questo dramma contemporaneo.
Riscatto e arte nelle carceri
La proposta di porre lo sguardo su questi temi avviene attraverso non solo una metafora ma, appunto, una vera e propria “metamorfosi”: quella del legno delle barche dei migranti, trasportate dal molo Favarolo di Lampedusa al carcere di Opera, e trasformate dalle persone detenute in strumenti musicali e oggetti di carattere sacro. Tutti devono conoscere una realtà, quella dei migranti, che viene spesso rimossa, guardata con indifferenza o affrontata e raccontata in modo ideologico.
“Metamorfosi” perché questa mutazione del legno cambia anche chi la realizza, cioè le persone detenute assunte dalla nostra Cooperativa, e avvia un reale percorso di riscatto. Il progetto risponde al bisogno di comunicare una cultura dell’accoglienza e della dignità umana attraverso l’arte.
Gli strumenti musicali sono creati nel carcere di Opera, nel carcere di Secondigliano a Napoli e nel carcere di Monza. Nel carcere di Rebibbia, invece, vengono costruite croci e rosari in collaborazione con persone rifugiate che lavorano in un locale messo a disposizione dalla Fabbrica della Basilica di San Pietro. A coordinare il lavoro delle persone detenute per la costruzione dell’Orchestra del Mare sono esperti liutai: a Milano e a Monza Enrico Allorto e Carlo Chiesa con la sua equipe; a Napoli Vincenzo Romano.”