Sanremo 2023, la scritta sul vestito di Chiara Ferragni fa scoppiare un caso. Il web: “Fatta da uno street artist a Bologna”

Pioggia di storie Instagram dopo il ‘pensati libera’ stampato sulla stola dell’influencer. Secondo molti utenti sarebbe del tatuatore ‘Cicatrici.nere’ (che ha rivendicato l’opera sui social) e non del duo artistico Claire Fontaine

Bologna, 8 febbraio 2023 – A Bologna la scritta "Pensati libera" sulla stola Dior di Chiara Ferragni sfoggiata a Sanremo per una buona causa, è già un caso. Perché la frase che Ferragni dice di aver tratto da un’opera del duo artistico Claire Fontaine vista a Genova per strada, duo di artisti che ringrazia sul suo profilo Instagram, pare invece essere di Cicatrici.nere. Ed è proprio così.

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Cicatrici.nere è uno street artist che per la prima volta ha lasciato questa scritta nelle strade di Bologna tra il 2018 e il 2019 e la frase ebbe un gran risalto, anche perché era stato un uomo a scriverla. E dopo ieri sera, il mondo di Instagram sta insorgendo, perché se è vero che nel mondo street il concetto di proprietà è un grande dibattito aperto, è anche vero che il duo Claire Fontaine ha rivendicato la proprietà di una scritta attraverso una fotografia e Ferragni l'ha ufficializzata.

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“L’abito manifesto che dà il via alla 73esima edizione del Festival di Sanremo - scrive Ferragni su Instagram- è frutto di una conversazione tra noi, Maria Grazia Chiuri direttrice artistica di Dior, Rachele Regini e Fulvia Carnevale del duo artistico Claire Fontaine. Il risultato è un abito a corolla di seta nero ispirato alla tradizione Dior e completato dalla stola-manifesto con ricamato il claim ‘Pensati libera’".

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E continua: "Le semplici e pur così forti parole di arrivano da un'opera di Claire Fontaine che speriamo possano ispirare tutte le donne". E poi ecco cosa scrive il duo artistico sul suo profilo sotto la foto di Ferragni con la stola (sotto cui la possibilità di commentare è stata disabilitata): "Pensati libera è una frase trovata su un muro dopo una marcia di donne a Genova". Uno dei copyright più belli del duemila, che non è stato riconosciuto.

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