Susanna Tamaro: "Va’ dove ti porta il destino"

La scrittrice presenta alla Fiera del libro per ragazzi il nuovo romanzo rivolto ai giovani: "Voglio dire loro che sono forti e hanno risorse"

Susanna Tamaro sarà presente lunedì 6 marzo in Fiera

Susanna Tamaro sarà presente lunedì 6 marzo in Fiera

Bologna, 3 marzo 2023 – È un’estate come tutte le altre, ma mentre sta andando al mare con la sua famiglia, all’improvviso Sam si trova solo in un’anonima area di servizio. Dov’è finita la sua mamma? Come farà per tornare a casa? Tutti abbiamo una stella è il nuovo romanzo per ragazzi (dai 9 anni in su) di Susanna Tamaro, per la prima volta con la casa editrice Il Battello a Vapore. L’autrice che lascerà i boschi di Orvieto per essere alla Fiera del libro lunedì 6 marzo, farà due presentazioni: alle 14.15 al Book Lover’s Bistrot con Alessandro Barbaglia e poi alle 16.30 per il firma copie all’International Bookshop.

Signora Tamaro, nel suo romanzo ‘Va dove ti porta il cuore’ è rimasta celebre la frase "diffida di tutto, tranne di quello che ti dice il tuo cuore". Per questa nuova storia con protagonista Sam, si potrebbe riproporre, cambiando cuore con destino.

"Sì, e spero sia l’inizio di un’avventura con un secondo libro, se non anche un terzo, per parlare di questa via del cuore che tutti noi dobbiamo scoprire".

Ora più che mai i bambini. Per lei un filo rosso è il credere in se stessi.

"Ho scritto questa storia anche perché i bambini, adesso e ancor di più dopo il covid, sono particolarmente fragili, hanno paura di tutto e a ragione, perché sono stati tanto isolati in casa, vivendo in un mondo virtuale e quindi la società terrorizza. E invece questo è un libro che vuole dire ai bambini: ‘noi siamo forti, abbiamo grandissime risorse e se le conosciamo ci permettono di andare avanti!".

Come nasce il personaggio di Sam, un bambino di otto anni?

"Mi ispiro sempre alla mia infanzia e alla mia visione del mondo. Sono molto introversa, ho la sindrome di Asperger e quindi sono una persona solitaria, con molte idee ma poco incline alla socialità e certe caratteristiche le ho messe in Sam. Anche il ricordo traumatico di quando, bambina, mi persi per strada tra le gambe degli adulti, non so per quanto, fino a quando mi portarono all’ufficio di polizia dove arrivò mia madre".

Sam non trova più la mamma e il nuovo compagno, nell’area di servizio, ma nessuno torna a prenderlo, nessuno chiede di fare un annuncio.

"Sì, mia mamma per disperazione immagino sia andata alla polizia, non è che esistessero i telefonini, qui invece proprio non vogliono ritrovarlo, un po’ come Pollicino. E comunque mi viene in mente la notizia che ho letto qualche tempo fa, di genitori che hanno abbandonato i figli a una seggiovia per andare a sciare".

Questa è una storia di iniziazione a otto anni: potrebbe sembrare un’età precoce per accedere a una conoscenza di autonomia, ma il mondo, tra guerre migrazioni, ci mostra da tempo che i bambini iniziano prestissimo a fare i conti con la vita.

"Proprio così. Ricordo anni fa le famiglie che arrivavano a piedi dai Balcani, i bambini con le scarpe di plastica nel fango, nel ghiaccio, che arrivavano e nemmeno potevano giocare, ma rimanevano comunque bambini. I nostri bambini, invece, sono iper protetti, spesso annoiati, ci vorrebbe una via intermedia e comunque la cosa principale è il contatto con il reale, anche perché adesso ci sono famiglie con un solo bambino su cui vengono proiettate tutte le aspettative".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro