Umberto Eco, la sua biblioteca moderna trova casa a Bologna

In Piazza Puntoni 44mila volumi, rispettando l’ordine dell’abitazione milanese. Oltre allo spazio fisico ce ne sarà uno in 3D

Umberto Eco (FotoSchicchi)

Umberto Eco (FotoSchicchi)

Bologna, 18 giugno 2021 - La frase è di quelle che restano nella storia. "Professore, ma perché i libri?", chiese una liceale in un affollato incontro in Santa Lucia vent’anni fa. E lui, il Professore, rispose: "Perché i libri allungano la vita". Del resto per Umberto Eco i libri erano oggetto di studio ma anche amici, o meglio rappresentavano una sorta di atlante mentale speculare al suo universo di pensiero. Non stupisce quindi che la sua Biblioteca Moderna in procinto di arrivare a Bologna sia composta di 44mila volumi di cui 33mila provenienti dalla casa studio di Milano (di questi cinquemila presentano dediche e 2500 annotazioni e commenti) e 11mila fra libri e riviste dall’abitazione di Monte Cerignone.

Una ricostruzione dell’interno della biblioteca di Eco
Una ricostruzione dell’interno della biblioteca di Eco

La Biblioteca che si andrà a realizzare in piazza Puntoni sarà la fotografia speculare di quella ospitata nella sua casa meneghina di piazza Castello: stesse librerie bianche, stesse classificazioni, stesse sequenze. Una sorta di rappresentazione e visualizzazione della conoscenza, insomma. Alla Biblioteca fisica ne sarà affiancata una virtuale in fase di realizzazione che rispecchierà, anche in questo caso, quella originaria.  

Dice Costantino Marmo, direttore del centro internazionale di studi umanistici Umberto Eco: "Rispetteremo l’ordine dei libri perché quel sistema riflette il modo di organizzare le idee di Eco". Ovviamente tutto, anche per ragioni legate al diritto di autore, non potrà essere digitalizzato contrariamente a quanto accadrà alla Braidense di Milano per i volumi antichi ma... Ma, ad esempio, l’accesso sarà possibile grazie ad una applicazione di navigazione in 3 D che permetterà di immergersi negli scaffali e nella rete dei concetti così come emerge dal posizionamento dei libri.  

Libri usati, annotati, sottolineati, pieni di orecchie e note che, usando un sistema di marcatura, diventeranno uno strumento per l’esplorazione del metodo di lavoro dell’illustre semiologo. Perché, come lui scriveva in Come si fa una tesi di laurea , i libri non devono mai rimanere intonsi. Non solo. Saranno realizzati motori di ricerca dedicati e verranno creati grafici e diagrammi per formare interconnessioni. "L’idea – insiste il professor Marmo – è quella di creare un’applicazione legata a una sorta di cooperazione fra i lettori per costruire percorsi inediti di analisi. Non mancheranno nemmeno giochi multimediali, dalle più semplici cacce al tesoro all’enigmistica che Eco tanto amava".

Attenzione però: il sito (e la biblioteca) non vogliono essere rivolti a pochi. Certo, ci saranno gli studenti pronti a scoprire un metodo innovativo e divertente di leggere e studiare ma arriverà anche un pubblico di curiosi magari attratto dalle citazioni o dall’uso di alcuni testi. Agli studiosi toccherà indagare le relazioni fra gli scritti di Eco e le opere degli altri autori. Nella Biblioteca (fisica) ovviamente sarà presente personale qualificato per la consultazione e lo studio dei testi.  

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