Economia1 maggio Bologna, sindacati in piazza Maggiore. "Giorno amaro, ma qui c'è il nostro cuore"

1 maggio Bologna, sindacati in piazza Maggiore. "Giorno amaro, ma qui c'è il nostro cuore"

Cgil, Cisl e Uil tornano sul Crescentone: "Tra pandemia e recessione economica, questo è il momento di cercare di rilanciare l'Italia". Messaggio di Zuppi, sul palco anche Merola

1 maggio Bologna, i sindacati tornano in piazza Maggiore (FotoSchicchi)

1 maggio Bologna, i sindacati tornano in piazza Maggiore (FotoSchicchi)

Bologna, 1° maggio 2021 - Sedie sul Crescentone recintato e palco con palazzo d’Accursio sullo sfondo: i sindacati questa mattina sono tornati in piazza Maggiore. ‘L’Italia si cura con il lavoro’ si apre con i saluti del sindaco Virginio Merola e con un messaggio dell’arcivescovo Matteo Zuppi, che parla ‘dell’importanza di difendere il lavoro in un momento davvero cruciale come quello che stiamo vivendo’. Il cardinale aggiunge che ‘la concertazione, nel dialogo tra tutte le parti sociali, anche se difficile, è stata sempre una realtà praticata nella nostra città’. Poi prosegue così: ‘Non perdiamoci in chiusure, rigidità fuori tempo, opportunismi, che sono uno schiaffo a chi oggi è nella disperazione  e a chi ha il diritto di guardare al futuro con speranza: i giovani. Da più parti si parla di sostenibilità: a quella economica dobbiamo affiancare quella sociale e ambientale’.

E a proposito di sostenibilità, Zuppi osserva che ‘non è il sogno di qualche ingenuo, ma l’unica via perché la persona e l’ambiente siano davvero al centro del nostro sforzo. I Padri della Costituzione, con coraggio, fecero qualcosa di analogo in un altro momento della nostra storia in cui la coperta era forse ancora più corta di oggi. Vediamo molta sofferenza. Soprattutto c’è ancora molto lavoro precario’ e, inoltre, ‘ troppo lavoro, di fatto, nero. Dobbiamo compiere una lotta contro questa condizione, umiliante, che favorisce la speculazione e genera degrado per tutti, col rischio di guerre tra poveri’. 

I segretari dei sindacati confederali partecipano a  una tavola rotonda di fronte a un centinaio di persone, nel rispetto dei distanziamenti.

Nell’attesa degli interventi, Maurizio Lunghi, segretario generale della Cgil Bologna, ammette che ‘è un Primo Maggio amaro, anche se siamo tornati finalmente in piazza e non era una cosa scontata. È amaro perché sono tanti i problemi che le persone e le famiglie hanno sostenuto. Stiamo affrontando la pandemia  e allo stesso tempo anche la recessione economica, questo ci dice che ci sarà molto lavoro da fare nelle prossime settimane. Ci auguriamo che il blocco sui licenziamenti possa proseguire fino al mese di ottobre perché sappiamo che non siamo ancora usciti dalla fase difficile'.

1 maggio Bologna, sindacati sul palco di piazza Maggiore (FotoSchicchi)

Enrico Bassani, segretario della Cisl Area Metropolitana, osserva che ‘il lavoro è al centro di tutta la nostra attenzione e preoccupazione di questo periodo. Oggi siamo in una situazione migliore, ma non siamo sereni perché siamo dentro a una crisi pandemica i cui dati non ci confortano e bisogna rimanere allerta. Certo, è un passo avanti, perché torniamo in una piazza che è il nostro cuore. Anche se la manifestazione è in una forma ridotta’.

false

Per Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia-Romagna e Bologna, ‘questo Primo Maggio è molto importante perché ci siamo riappropriati della piazza, dopo che il nemico Coronavirus l’anno scorso ce l’aveva portata via. Ora guardiamo al futuro con una prospettiva diversa rispetto al 2020 ed è importante fare il punto della situazione per cercare di rilanciare il Paese nei prossimi anni, a partire dai soldi che arriveranno dall’Europa. Il sindacato vorrà essere parte integrante di questo patto per il Paese, per poter essere protagonista assieme alle altre forze sociali per il suo rilancio’.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro