Bologna, 8 settembre 2023 – Quattrocento euro per un posto in doppia. Vito D’Elia confessa: "O così, o niente". Lui è soltanto uno delle migliaia e migliaia di studenti che a Bologna, come ogni anno di questo periodo, tornano alle prese con la giungla degli affitti. C’è chi è costretto a lasciare il proprio alloggio, e a cercarne un altro in pochissimo tempo, con scarsi risultati. C’è chi a fatica riesce a permettersi di pagare i canoni di locazione che si trovano negli annunci, sempre più alti. C’è chi lavora per arrotondare e non sforare con le spese, chi ha deciso di vivere fuori città per pagare un po’ meno, chi ha trovato soluzioni estreme tra uffici adattati ad appartamenti e stanze in cui i coinquilini sono costretti a entrare, anche di notte, per andare in bagno.
Il ‘caro affitti’ continua ad abbattersi come una scure sulla popolazione universitaria, a raccontarlo in prima persona sono i diretti protagonisti: "Vivo a Bologna da cinque anni – prosegue D’Elia –: prima pagavo 350 euro (a posto letto, ndr ) per una doppia a Casalecchio, ma ero davvero distante dall’università. Oggi mi sono avvicinato, ma spendo ancora tanto: 400 euro. Dopo il Covid i prezzi sono ulteriormente cresciuti e non riesco a trovare altre sistemazioni adatte. È impensabile, poi, permettersi una singola con questo budget".
Secondo un’indagine di ‘Immobiliare.it Insight’, in effetti, il costo medio per una camera sotto le Torri è 482 euro. Dallo stesso dossier emerge anche come i prezzi in media, rispetto al 2022, abbiano registrato un aumento dell’8%. Non solo: mediamente il costo per una doppia oscilla tra 300 e 400 euro, ma si sale da 450 a più di 600 per una singola.
"Quest’estate ho cercato una nuova sistemazione per cambiare coinquilini, per avvicinarmi ai miei compagni di corso e così via, ma ho riscontrato numerosi problemi – conferma Vittorio Valori, studente fuori sede di Economia e mercati –. Gli affitti sono saliti in maniera esponenziale e la domanda delle case è cresciuta a sua volta. E così una camera che due anni fa, quindi non così tanto indietro nel tempo, potevi pagare 350 euro al mese, oggi ti viene a costare almeno 500".
Il problema è diffuso a macchia d’olio, basta guardare i gruppi Facebook (pubblici e privati) per capire il mare magnum di discussioni e commenti che ogni giorno vengono sbrodolati sul web. Praticamente tutti contano almeno 30mila iscritti e la media è di oltre 10 post ogni giorno. Quando viene pubblicato l’annuncio di una stanza o una casa in affitto, non passano neanche due minuti che la conversazione si riempe di risposte praticamente tutte uguali: "Ti ho scritto". C’è poi il discorso truffe, che non mancano. Orientarsi tra i vari gruppi, o sui portali come Immobiliare, Bakeka e Idealista, è diventato un lavoro. Servono: presenza costante, attenzione e diplomazia. I volantini di offerte e annunci appesi al muro scarseggiano sempre di più, restano solo un paio di ‘punti caldi’ come la facoltà di Lettere. Poi c’è la questione discriminazione, che molti universitari continuano a sottolineare: no matricole, no Erasmus, no maschi perché puliscono meno, no gente nata nel Mezzogiorno. A ridosso dell’anno accademico, c’è chi finisce per arrangiarsi e accontentarsi di quel (poco) che passa il convento.
"Mi sono trovato a vivere alla Barca, quindi molto distante dal centro – racconta Filippo Mariani –. Io con lo scooter riuscivo a raggiungere la facoltà in una ventina di minuti, ma i miei coinquilini si sono trovati più volte a dover ricalcolare i tempi della propria quotidianità, con ripercussioni su vita e studio". Qualcuno lamenta la mancanza di agevolazioni e studentati a prezzi accessibili, altri il boom dei bed and breakfast, che hanno finito per divorare una bella fetta degli alloggi a disposizione. Quel che è certo è che, per uno studente, oggi trovare una stanza il più delle volte è diventato quasi più difficile che superare un esame all’università.