Airbnb Bologna, De Scrilli: "Più controlli, tutti rispettino le regole del mercato"

Federalberghi chiede che il codice unico identificativo diventi una condizione vincolante agli annunci sul web

Celso De Scrilli, presidente di Federarlberghi

Celso De Scrilli, presidente di Federarlberghi

Bologna, 21 luglio 2019 - «Siamo tornati ai livelli di occupazione delle camere pre-crisi». Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi e Bologna Welcome, si gode i dati record del turismo bolognese, ma allo stesso tempo non nasconde i punti critici: «Ovviamente i prezzi non sono quelli di 10 anni fa e non possiamo pensare di crescere all’infinito: ora dobbiamo concentrare gli sforzi per combattere il tasto dolente delle piattaforme web non in regola e organizzare eventi per convincere chi visita Bologna a restarci più giorni».

De Scrilli, che estate stiamo vivendo?

«Giugno è stato un mese eccezionale, con un tasso di occupazione che ha toccato l’80%. Anche luglio è partito discretamente e quasi certamente chiuderemo il 2019 in crescita».

Alcuni albergatori si lamentano della tassa di soggiorno. È troppo alta, dicono.

«Indubbiamente gli ultimi aumenti sono stati pesanti, soprattutto per le strutture di categoria medio-bassa, però il regolamento di Bologna è costruito in maniera intelligente e non è legato al numero di stelle – che ormai conta poco – ma al prezzo delle camere. Bisogna, comunque, dare atto al Comune di stare usando quegli introiti in maniera positiva».

In che modo?

«Molte amministrazioni italiane mettono i soldi a bilancio e amen, a Bologna, invece, la tassa di soggiorno viene investita in eventi culturali e sportivi, creando così un circolo che si autoalimenta: più turisti, più risorse, più eventi che richiamano altri turisti».

Il tasto dolente: com’è il vostro rapporto con le piattaforme web stile Airbnb?

«Noi diciamo una cosa semplice: il mercato ha delle regole che devono essere uguali per tutti e non diverse solo per qualcuno».

È quello che accade?

«Non per tutti gli host Airbnb, sia chiaro. C’è chi è in regola, che paga le tasse e fa tutto secondo le norme, ma c’è anche moltissimo nero e tanta offerta fuori dalla legalità che può permettersi prezzi più bassi. Inoltre, c’è anche un problema di sicurezza: gli ospiti vanno sempre denunciati in Questura, perché mantenere la guardia alta contro il pericolo del terrorismo è ancora una necessità».

Che Capodanno auspicate?

«La nostra idea è di non avere necessariamente un grande evento, ma di costruire un percorso su più giorni che possa invogliare un turismo culturale a fermarsi a Bologna per un maggiore numero di notti. Questo deve essere il nostro obiettivo per i prossimi anni».

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