Andrea Orlando a Bologna, il ministro del Lavoro in visita all'ex Breda

Con il governatore Bonaccini e gli assessori Colla e Lombardo ha visitato lo stabilimento. Poi la firma del protocollo d'intesa con la Regione: "L'Emilia-Romagna? Un modello per l'oggi e il domani"

Il ministro Andrea Orlando a Bologna, visita all'ex BredaMenariniBus (Schicchi)

Il ministro Andrea Orlando a Bologna, visita all'ex BredaMenariniBus (Schicchi)

Bologna, 7 giugno 2021 - Il ministro del Lavoro Andrea Orlando arriva sotto le Torri e dopo la Marchesini di Pianoro fa tappa all’ex Bredamenarini bus di via San Donato. Accolto dall’ad Giovanni De Filippis, dal governatore Stefano Bonaccini e da Vincenzo Colla e Andrea Colombo, rispettivamente assessore regionale e comunale al Lavoro, il ministro ha ascoltato con attenzione la storia della nascita nel 2015 di Industria Italiana Autobus, per risollevare l’azienda a un passo dalla bancarotta. “Quanti posti di lavoro sono stati creati in questo processo?” Chiede subito incuriosito il ministro. “In due anni sono stati generati 400 posti di lavoro in più e circa 2mila se consideriamo l’indotto” illustra De Filippis. Al centro dell’incontro soprattutto il tema di come risollevare quelle aziende simbolo della produzione italiana sul modello Breda, ma anche puntare sul lungo periodo sul ripristinare “la capacità di progettazione” venuta meno. Non solo, perché all’ex Breda spiegano il massiccio piano di formazione messo in campo dopo diverso tempo, con migliaia di ore e 10 corsi differenti per coprire tutti gli aspetti aziendali. Poi, il tour nello stabilimento, tra nuovi autobus ecologici e tecnologie di ultima generazione, con un confronto tra il ministro Orlando e i dipendenti di Industria Italiana Autobus. Il ministro Orlando si è poi recato in Regione per la firma del protocollo d’intesa su formazione e occupazione. “Voglio dire una cosa con molta chiarezza: non sono qui per caso - commenta il ministro Orlando -. Sono qui perché credo che il modello scelto in Emilia-Romagna sia utile per l'Italia. Qui abbiamo un’intensità di dialogo sociale buona per l'oggi e fondamentale per il domani".

 

 

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