ROSALBA CARBUTTI
Economia

Autostrade per l’Italia, arriva il nuovo ad Giana: si riapre il dossier del Passante di Bologna

Nuova governance in Aspi. In cima all’agenda della nuova governance c’è l’approvazione del Piano economico finanziario, ancora fermo al ministero, dove l’allargamento dell’autostrada fa la parte del leone

Da sinistra, l'ad di Aspi Arrigo Giana e il presidente Antonino Turicchi

Da sinistra, l'ad di Aspi Arrigo Giana e il presidente Antonino Turicchi

Bologna, 18 aprile 2025 – Cambio al vertice per Autostrade per l’Italia. E con un nuovo amministratore delegato, chissà che non si sblocchi anche il Piano economico finanziario (Pef) al momento sul tavolo del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Da qui, c’è chi auspica un’accelerazione. E, quindi, un ok al Pef, così da velocizzare le grandi opere strategiche per il Paese. Che, per Bologna e l’Emilia-Romagna, significa Passante autostradale. Dopo la lettera di saluto ai dipendenti dell’ad Roberto Tomasi, oggi il consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia, riunitosi sotto la presidenza di Antonino Turicchi (che succede ad Elisabetta Olivieri) ha nominato Arrigo Giana nuovo amministratore delegato della società e Andrea Valeri vice-presidente. Un nuovo corso che potrebbe dare una ‘spinta’ al dossier relativo all’allargamento di tangenziale e autostrada.

A che punto è il Pef

Il via libera del governo al Piano economico finanziario di Autostrade per l’Italia pari a investimenti complessivi di 36 miliardi, di cui il Passante fa la parte del leone con la Gronda di Genova, si sa che non è ancora arrivato. Così come i cantieri: fermi all’ormai noto ‘lotto zero’.

Tra i motivi dello stallo c’era anche l’incertezza rispetto alla nuova governance. Ma, vista la nomina del nuovo ad, almeno su questo fronte la strada dovrebbe essere sgombra da ostacoli. Di certo, in cima all’agenda del nuovo ad Giana (che viene da Atm, l’azienda del trasporto pubblico di Milano), ci sarà certamente l’approvazione del Pef. Vedremo, quindi, se sarà la volta buona per l’opera che dovrebbe aiutare il nodo di Bologna, anche a seguito del pressing di Regione e Comune.

Il nodo costi

I problemi, riscontrati nell’epoca Tomasi, erano relativi ai costi (triplicati) dell’infrastruttura, arrivati alla cifra monstre di circa 3 miliardi.  Per questo resta la necessità di mettere in agenda un altro tema: le concessioni autostradali. Per Aspi, infatti, scadono nel 2028. Ergo, la soluzione per accelerare sarebbe spalmare gli extracosti dell’infrastruttura su più anni, ma ci vuole l’avallo dell’Europa non propensa a concedere deroghe. Tutti temi che finiranno sul tavolo dei nuovi vertici aziendali che riprenderanno in mano la trattativa con il ministero guidato da Matteo Salvini.

Il bilancio 

Il bilancio di Aspi 2024 appena approvato vede un utile di 1.027 milioni di euro, destinando a distribuzione di dividendi complessivi 790 milioni di euro. Il dividendo verrà corrisposto con le seguenti modalità: 648 milioni di euro in data 17 aprile 2025, di cui: 568 milioni di euro, pari al 60% dell’utile della gestione caratteristica della società, e 80 milioni, pari ai proventi derivanti dalle operazioni straordinarie e dai dividendi delle società del gruppo; i restanti 142 milioni di euro da corrispondere alla data di approvazione della semestrale 2025, tenuto anche conto dell’atteso confronto con il ministero per l’approvazione del Pef. La parte rimanente dell’utile, pari a 237 milioni, sarà invece accantonata a riserva.