Camst Bologna vende Gastronomia italiana

Cgil: "Quindici persone a rischio licenziamento"

La sede di Camst

La sede di Camst

Bologna, 23 luglio 2018 - Venduti dalla Camst a una catena di distribuzione di Milano. Senza garanzie sul mantenimento dell’occupazione, ma con 15 persone a rischio licenziamento. I dipendenti della Gi, acronimo di Gastronomia italiana, scendono in sciopero domani davanti alla sede della Città metropolitana contro la loro cessione da parte del gruppo cooperativo. In contemporanea, si svolgerà l’incontro tra i dirigenti del gruppo e i rappresentanti sindacali. A mandare su tutte le furie la Flai Cgil, che ha indetto lo sciopero dei 66 dipendenti, è la mancata applicazione di un accordo risalente al 2016, in cui Camst si impegnava a garantire la continuità industriale e la garanzia occupazionale. Invece, la vendita attraverso cessione di quote societarie – e non cessione di ramo d’azienda – comporta anche l’esubero di 15 dipendenti su 66, su cui attualmente si sta ragionando sulla possibilità di garantire un anno di contratto o un esodo incentivato. Troppo poco, per il segretario della Flai Vincenzo Grimaldi: «Con questa operazione Camst si sta sfilando», tuona. Gli accordi, insiste Grimaldi, prevedevano «che Camst si sarebbe impegnata a trovare un partner con specifica esperienza nel settore e questo non lo è».

Secondo quanto riferito negli scorsi incontri ai sindacati, in pole per acquisire Gastronomia italiana srl, che prepara e distribuisce prodotti freschi e di qualità, ci sarebbe Miglior Market, una catena di grande distribuzione con sede a Milano con pochi punti vendita, di proprietà di Good4You srl. L’amministratore unico di Miglior Market è Francesco Del Vecchio, ex amministratore unico (dal 2014 al 2016) di Ferkal Srl in liquidazione dal 2018 e socio di Maylea Srl, in liquidazione dal 2017. «Il progetto industriale non ce l’hanno illustrato, ci hanno solo citato il possibile acquirente ed emerge che non è tale da garantire gli impegni assunti», attacca Grimaldi. Motivo per cui il sindacato invita l’azienda a «una seria ed attenta riflessione al fine di rivedere la propria posizione». Da parte di Camst, in una nota diramata ieri, si assicura «piena disponibilità al confronto e al dialogo con le parti interessate e con i sindacati, al fine di poter trovare una soluzione sostenibile».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro