Caro benzina Bologna, prezzi alle stelle: oltre i due euro al litro

Le quotazioni del greggio trascinano in alto il prezzo al distributore. Riccio (Figisc Ascom): "In un anno aumenti fino al 30%"

La soglia dei due euro è stata superata al ‘servito’ di molti distributori

La soglia dei due euro è stata superata al ‘servito’ di molti distributori

Bologna, 30 novembre 2021 - Il petrolio corre in Borsa. E fa impennare il prezzo della benzina. Sotto le Due Torri, in molti distributori è stata superata la soglia psicologica dei 2 euro al litro al ‘servito’. E la calma dell’ultimo periodo – con fluttuazioni minime – potrebbe essere solo una tregua prima di una nuova corsa al temutissimo rialzo in vista delle vacanze di Natale. Con la quotazione del greggio Brent sopra gli 80 dollari al barile per tutto novembre, con rarissime discese a quotazioni inferiori, "siamo a prezzi altissimi, che finiscono per ricadere sul consumatore", afferma Francesco Riccio, benzinaio Eni in via Emilia Ponente, presidente Figisc Ascom.

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Da gennaio, i prezzi di benzina e gasolio sono saliti del 25-30%. "Per non parlare del metano – aggiunge Riccio –, che di fatto è più che raddoppiato". Anche per quello che era considerato un ‘carburante rifugio’, gli addetti ai lavori temono che non ci saranno ribassi a breve. "Oggi conviene di più andare a benzina", commenta Angelo Marchesini, che ha appena fatto il pieno di metano in via Mattei. In media, a Bologna, in questo periodo il prezzo dei carburanti al litro oscilla fra gli 1,6 euro per il gasolio e gli 1,7 euro per la benzina negli impianti iperself delle maggiori società petrolifere.

Tutt’altra musica al ‘servito’, dove si può andare da 1,8euro/litro per il gasolio fino a oltre 2 per la benzina. Negli impianti privati – le cosiddette ‘pompe bianche’, stazioni di servizio indipendenti no-logo che non fanno parte del circuito delle maggiori compagnie di distribuzione di carburante – "si possono trovare prezzi di 3-5 centesimi inferiori", calcola Riccio. «Il prezzo della benzina non lo fisso io – afferma Villiam, gestore del benzinaio Esso a porta Santo Stefano –, ma sempre più spesso quando il cliente viene alla cassa mi fa notare che deve pagare molto di più di prima e si lamenta". D’altra parte, secondo il Codacons, a causa del caro-benzina una famiglia media può arrivare oggi a spendere circa 430 euro in più all’anno al distributore.

Questa situazione "si riflette anche su di noi, che lavoriamo meno", afferma Anna Alessio, alla cassa del suo distributore Ip di viale Lenin. "Molti clienti abituali sono passati dal ‘servito’ al ‘self’, e sempre più spesso vediamo erogazioni da non più di 20 euro". Roba da scooter, più che da auto. "La gente si lamenta per questi prezzi – commenta Berto, benzinaio Q8 in via Murri –. Speriamo solo che le compagnie non decidano di aumentare ancora sotto Natale". Riccio stima intanto in "un 20-30% il calo medio di vendite" per i distributori cittadini. Percentuale che aumenta nelle zone servite anche dalle ‘pompe bianche’, "perché oggi anche pochi centesimi in meno al litro pesano". Ma se è vero che i prezzi sono molto alti, avverte Riccio, "è altrettanto vero che sono le tasse a contribuire in modo decisivo al costo finale dei carburanti". Secondo Assoutenti, Iva al 22% e accise varie pesano per circa il 65% del prezzo della benzina e per oltre il 60% per il diesel.

Alcune di queste "sovraimposte" – come quella legata alla crisi di Suez, del 1956, o alla ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976) – si riferiscono a (ex) emergenze vecchie di decenni. Ma non sono mai state cancellate. "Senza tutte queste tasse – stima Riccio – oggi un litro di benzina potrebbe costare 50-60 centesimi".  

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