Caro bollette Bologna, allarme Caritas: "E' emergenza sociale"

Il direttore Prosperini: "Bisogna intervenire sul costo delle forniture, anche le parrocchie soffrono"

Il direttore della Caritas, don Prosperini

Il direttore della Caritas, don Prosperini

Bologna, 4 settembre 2022 – Sul caro-bollette la Caritas chiede al governo provvedimenti rapidi ed efficaci che risolvano un problema che, altrimenti, rischia di trasformarsi in una vera emergenza sociale. I dati Istat dimostrano che nel 2021 la ripresa economica e le politiche di sostegno alle famiglie hanno evitato che il numero di persone che vivono in condizioni di povertà assoluta superasse il massimo storico toccato nel 2020, ma non hanno impedito che si allargasse il campo di chi vive al di sotto della soglia di povertà relativa.

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Rispetto al dato nazionale che registra un 9.4% di soggetti in povertà assoluta (per una famiglia composta da padre , madre e un bambino al di sotto dei 10 anni significa avere un reddito mensile inferiore a 1334 euro), e un 11.1% in povertà relativa, Bologna e il suo territorio metropolitano stanno meglio toccando un 8.5% di persone al di sotto della soglia assoluta e un 10.4% per quanto riguarda quella relativa. Se, però, non si interviene sul costo delle forniture la situazione è destinata a precipitare e non solo per una impennata dei prezzi delle forniture domestiche, ma anche per il rischio che la produzione e i consumi si inceppino, perdendo così parecchi posti di lavoro.

"Come Caritas noi saremo sempre vicini alle persone bisognose – spiega don Matteo Prosperini direttore della Caritas diocesana – in quanto il nostro compito è quello di promuovere il senso cristiano della solidarietà. Possiamo, quindi, essere di supporto a chi è in difficoltà, ma davanti ad un problema, come quello del caro-bollette, che nasce da una crisi internazionale non possiamo fare altro che attendere quelle che sono le decisioni del governo e vedere come essere un sostegno per renderle più fruibili e più efficaci. Quello delle forniture è un problema che colpisce tutti e sta rendono difficile anche la vita delle parrocchie . Mi auguro che queste decisioni arrivino in tempi brevi".

A differenza di altre diocesi, al momento la curia di Bologna non ha strutturato un preciso intervento per quelle parrocchie che si sono trovate in difficoltà per l’aumento delle bollette di luce e gas. La questione era stata già resa nota dal cardinale Matteo Zuppi a febbraio e fino a qui chi si è trovato nella necessità si è rivolto direttamente agli uffici di via Altabella. La stessa Conferenza Episcopale Italiana, di cui Zuppi è diventato presidente, sta attendendo di conoscere quelli che saranno i provvedimenti dell’esecutivo prima di valutare come sostenere le diocesi che, a loro volta, sono chiamate a sostenere le parrocchie.

È il classico cane che si morde la coda, perché più il portafoglio dei fedeli è leggero e più sono basse le risorse recuperate attraverso le offerte che, poi, vengono utilizzate per le attività parrocchiali e, quindi, anche per la solidarietà a chi è in difficoltà. Fino a qui, anche per le utenze, attraverso il progetto "5 pani e 2 pesci", un’ iniziativa finanziata con i fondi derivati dai dividenti della Faac, la Caritas diocesana è riuscita a dare risposte importanti a chi si trovava in uno stato di necessità, ma una soluzione che in tempo di pandemia ha dato i suoi frutti non potrebbe reggere ad un allargamento importante della platea come quello che sembra prospettarsi nel periodo autunnale se non vi saranno provvedimenti risolutivi.

 

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