Caro bollette a Bologna, gli aumenti non risparmiano la mortadella

Emanuela e Andrea Raimondi, vertici del gruppo Felsineo: "Abbiamo investito tanto sul green, ma gli aumenti sono insostenibili"

Andrea ed Emanuela Raimondi i vertici del gruppo Felsineo

Andrea ed Emanuela Raimondi i vertici del gruppo Felsineo

Bologna, 3 ottobre 2022 - "Siamo in assoluta emergenza. Questi costi non sono sostenibili. Per nessuno. Se non ci sono interventi immediati è il sistema che salta". Non usa giri di parole Emanuela Raimondi, amministratore delegato del gruppo Felsineo, azienda leader nella produzione di mortadella e affettati vegetali con sede a Zola Predosa. Così, se Parma piange per l’esplosione dei costi di stagionatura del prosciutto, Bologna non ride per l’escalation del prezzo dell’energia necessaria alla lavorazione e alla cottura del salume simbolo della città. "In confronto al 2020, ultimo bilancio ‘normale’ dal punto di vista dei costi di metano ed elettricità, quest’anno i costi energetici saranno cinque-sei volte volte superiori. Siamo al centro di una tempesta della quale non si vede uscita. Si confida solo che finisca il più presto possibile. Sennò va a finire male", aggiunge il fratello Andrea, presidente del gruppo. Con i suoi 136 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato, Felsineo è il primo produttore bolognese di Mortadella Igp.

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È del 2016 l’inaugurazione dello stabilimento Felsineo Veg, dove si producono affettati vegetali, realizzati con ingredienti naturali e biologici. Due processi produttivi paralleli che impiegano macchinari alimentati ad elettricità nella lavorazione delle materie prime e forni a metano per la cottura degli insaccati. "Nell’ottica della sostenibilità, una frontiera sulla quale siamo fortemente impegnati, abbiamo prima realizzato un impianto di cogenerazione alimentato a metano, con tanto di recupero dei vapori dei forni per produrre energia elettrica e poi progettato un impianto fotovoltaico che, entro due mesi, andrà a coprire tutte le superfici utili del sito produttivo – spiega Emanuela Raimondi –. Investimenti programmati, che non si improvvisano. I lavori iniziano adesso e contiamo, tra ottobre e novembre, di ricavare dal sole un quarto dell’energia elettrica che consumiamo. Una quota importante, ma che non ci mette certamente al riparo da questa escalation di aumenti".

Fra pochi giorni verrà installato anche un impianto di macinazione delle carni di nuova generazione, che, con investimento di alcuni milioni di euro, garantirà un risparmio energetico. Gli ultimi rilevamenti mostrano una tendenza in crescita per il prezzo al pubblico della mortadella. Dall’inizio dell’anno si stima un aumento del 6-7%, che va divisa tra produzione e grande distribuzione. Ma che non compensa, se non in minima parte, l’escalation dei costi dell’energia. "Ad ora non abbiamo registrato cali di domanda. Ma se l’economia entrasse in recessione con inflazione e persistenza di questi costi, non sappiamo come andrà a finire", aggiungono i Raimondi, che osservano come gli investimenti continui in sostenibilità se li stiano ‘mangiando’ le bollette e consapevoli che non è possibile scaricare integralmente sui prezzi l’effetto di queste montagne russe di aumenti.

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