Bologna, 30 ottobre 2022 - Rallenta il mercato del lavoro sotto le Due Torri. Da qui entro la fine dell’anno, le imprese bolognesi prevedono di cercare 27.570 figure professionali (di cui 10.760 solo nel mese in corso, 180 in meno rispetto a ottobre 2021). Si tratta di 6.800 lavoratori in meno rispetto alle stime del trimestre precedente, per una flessione del -19,8% (rispetto a una media italiana del -10,4%).
Questi, i dati di Excelsior, il sistema statistico elaborato dalle Camere di commercio e dall’Anpal, che ha scattato la fotografia dell’andamento delle richieste delle aziende e dei loro ostacoli a reperire il personale cercato. Già, perché, queste difficoltà permangono e, anzi, aumentano rispetto al passato. Va a vuoto, infatti, più della metà delle ricerche (il 50,3%, contro una media italiana del 45%): rispetto a ottobre 2021 sono ben 19 punti percentuali in più. In particolare, le difficoltà più elevate riguardano gli operai specializzati (con punte di oltre l’84,2% in alcuni settori) e il personale non qualificato nei negozi e nelle attività di ristorazione, come cuochi e camerieri (con picchi oltre il 70% di ricerche vane).
Perché queste figure non si trovano? La motivazione principale indicata dalle imprese è "la mancanza di candidati" per il 36% delle entrate, con una quota tre volte superiore dell’altra motivazione, "la preparazione inadeguata" (11%). Questo, in pratica, significa che, una volta individuato il candidato, questi nella maggior parte dei casi ha un livello di preparazione adeguato. Come contratti, il 76% ha una durata predefinita, mentre la quota restante si divide tra apprendistato e assunzione definitiva.
Ma qual è l’identikit del lavoratore ricercato dalle imprese? I giovani sono ovviamente in cima ai desideri: una ricerca su tre (3.500 assunzioni ipotizzate a ottobre) è finalizzata espressamente a forza lavoro con meno di 30 anni. Tra le figure ad alta professionalità, quelle maggiormente ricercate per questa fascia d’età sono i Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (540 assunzioni programmate a ottobre) e i Tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (510 entrate previste da qui a fine mese).
Ma come va l’economia bolognese? I dati al primo semestre ritraggono un quadro piuttosto positivo. Nel settore manifatturiero, attorno al +7,3% la crescita della produzione rispetto al primo semestre del 2021, +9,4% per il fatturato, trainato dal +9,2% delle esportazioni, e +7,7% per gli ordinativi, sostenuti dal +6,4% della domanda estera. Bene anche il settore edile, con un +5,6% del volume d’affari. Anche i servizi chiudono i primi sei mesi con un risultato positivo, con un fatturato complessivo al +9,5%: +4,8% per il commercio al dettaglio, sostenuto dal +9,2% del non alimentare, +21,0% per il settore turistico, che nonostante il rallentamento delle dinamiche di crescita osservato nell’ultimo trimestre, registra comunque tra gennaio e giugno un +23,4% per le strutture ricettive e un +20,3% per la ristorazione.
Come vedono il futuro gli imprenditori? Le nuvole all’orizzonte non mancano. Per oltre un operatore del settore su due, fattori quali l’impennata dei costi energetici, la carenza di materie prime e la persistente difficoltà a reperire manodopera, oltre che le tensioni Russia-Ucraina, lasciano ampi margini di incertezza per i prossimi mesi d’attività. E il saldo tra ottimisti (che si aspettano un’ulteriore crescita della propria attività per i prossimi tre mesi) e pessimisti (che ne ipotizzano invece un rallentamento), ampiamente in attivo tre mesi fa, mostra a fine giugno i primi segnali di sfiducia, tanto che sono in maggioranza gli intervistati che ritengono ordini e domanda estera in diminuzione nei prossimi mesi.
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