Bologna, Conad vicino alla cattedrale. L’ad Pugliese: “Noi rispettiamo le regole”

“Se Comune e Soprintendenza ci diranno di no, non si farà. Per noi è un buon progetto"

L’ad di Conad Francesco Pugliese

L’ad di Conad Francesco Pugliese

Bologna, 19 giugno 2018 - “Ci atterremo esattamente a quanto diranno la soprintendente e il Comune. Noi credevamo di fare una buona operazione, non solo per noi ma anche per la cittadinanza. Se così non è, amen. Mi piacerebbe capire a quale club sono iscritti molti di questi architetti...”.

Così l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, sul discusso progetto del nuovo supermarket Conad (uno store della linea Sapori&Dintorni) che dovrebbe sorgere a fianco della cattedrale di San Pietro, in pieno centro. Un progetto non scontato secondo il sindaco Virginio Merola e da approfondire per la nuova soprintendente, Cristina Ambrosini, e su sui si sono accese forti polemiche dopo che si è levato anche un appello contrario di urbanisti e architetti. Pugliese ne parla interpellato a margine dell’assemblea dei soci Conad nella sede dell’ex Gam, a Bologna: “Non mi aspettavo la polemica per un motivo: non è che ce lo siamo inventati noi dalla sera alla mattina, è stato un processo più o meno lungo. Ma se non ci dovrà essere, non c’è problema. Certamente, noi non vogliamo rovinare equilibri: né sotto il profilo della comunità né sotto quello della Soprintendenza alle Belle arti. Se ci dicono che non si può fare, noi ci atteniamo alle regole e non le sovvertiamo. Le regole esistono e vanno rispettate”.

Conad non ha dunque intenzione di forzare la mano. Ma in quali tempi si sbloccherà la pratica? «Bisognerebbe chiederlo al sindaco e alla soprintendenza”, sospira l’ad. E se la soprintendenza dicesse che si può, mentre il Comune dicesse di no? “Si tratterebbe comunque di un aspetto da rispettare, il sindaco ha in mano questo tipo di decisioni e non vedo il problema. Ma non mi piace rispondere con i se, mi piace rispondere quando accadono le cose”. Più in generale, Conad proseguirà con i propri investimenti anche a Bologna e in Emilia-Romagna anche se ci si concentrerà sui territori dove ancora non è leader o comunque da podio. In ogni caso, più che di nuove aperture si parla di ristrutturazioni e rigenerazioni.

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