Confartigianato Bologna: "Piccole e grandi imprese unite"

Amilcare Renzi: "Nel 2022 spingiamo sulla digitalizzazione. E valorizziamo i negozi di vicinato per il loro ruolo sociale"

Amilcare Renzi, segretario di Confartiginato Bologna metropolitana

Amilcare Renzi, segretario di Confartiginato Bologna metropolitana

Bologna, 7 gennaio 2022 - Nel 2022 la parola d’ordine dev’essere solidarietà. "Vista la difficoltà del momento, con l’aumento dei contagi, serve un abbraccio tra piccola e grande impresa, tra livello istituzionale e non, con quello spirito di coesione che ha sempre contraddistinto la nostra terra". Amilcare Renzi, segretario di Confartiginato Bologna metropolitana, dà la sua ricetta economica (e sociale) per l’anno appena cominciato.

Il vaccino obbligatorio per gli over 50 e le nuove regole licenziate dal consiglio dei ministri la convincono? "In questo clima d’incertezza ci vuole la massima fiducia nei confronti della comunità scientifica e la politica deve assumersi le responsabilità del caso. Solo così possiamo uscire da questa pandemia. Del resto non possiamo più permetterci di fermarci e dobbiamo fare il possibile per dare continuità alle nostre imprese".

Tra contagi, quarantene e caos burocratico per le piccole imprese c’è il rischio di stop? "Di certo la piccola impresa è quella che paga lo scotto più alto. Numericamente, se mancano uno o due addetti in un’azienda di cinque dipendenti si perde della forza lavoro importante in un momento in cui ci sono ottime opportunità di business".

Vede, quindi, la ripresa per il 2022? "Eccome. E la sfida che dobbiamo affrontare per prima è quella dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Del resto, solo un anno fa, in un momento difficile della pandemia, le nostre associazioni artigiane non sono state ferme e, collaborando con la Regione, hanno dato vita a 250 progetti d’innovazione che puntano alla crescita e alla trasformazione digitale. Insomma, il nostro mondo non è stato seduto sul divano durante il lockdown ...".

Che cosa deve fare la piccola impresa per crescere? "Intanto voglio ricordare che il Pil in crescita del 6,5 per cento dell’Emilia-Romagna è anche grazie all’apporto delle piccole imprese, fondamentali per la nostra regione. Lo dimostrano i numeri, visto che il 98% delle aziende del nostro territorio ha meno di 15 dipendenti... Ma la forza è che le nostre imprese artigiane hanno innovato con i robot, la formazione, la qualificazione del personale. In più hanno portato la qualità del made in Italy fuori dai nostri confini dimostrando come il lavoro ben fatto, il valore artigiano della creatività è un patrimonio importante e ben accolto anche dalla comunità internazionale".

Lei dice che nel 2022 serve una sinergia tra piccola e grande impresa. Come? "Tutto ciò che fa parte della filiera deve rimanere unito. La piccola impresa è fondamentale per la grande, e la grande accompagna al piccola nelle innovazioni, negli investimenti, nell’acquisto di macchinari. Si deve pensare a un abbraccio unico, fondamentale anche per quando arriverenno i fondi del Pnrr, in una perfetta sinergia anche con il pubblico".

Crede che le piccole imprese siano abbastanza salvaguar date e valorizzate? "Credo che si debba fare il massimo. Perché la piccola azienda non è ha solo un valore economico, ma anche sociale. Pensiamo ai negozi di vicinato, spesso occasioni di business ma anche e soprattutto di relazione".

C’è poi il ruolo dei giovani, spesso non abbastanza tenuto in considerazione... "Bisogna credere nelle loro capacità. Anche perché non è affatto vero che vanno tutti all’estero o vogliono tutti partire. Anche qui, nel nostro territorio, i giovani possono esprimere la creatività. E noi dobbiamo garantire loro le condizioni migliori per farlo. Con le nuove leve la piccola impresa può davvero risorgere...".s

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