Coronavirus Bologna, all'aeroporto Marconi 100 contratti e stagionali in meno

L’allarme dei sindacati. L’aeroporto: "Una cinquantina i lavoratori a termine non rinnovati". Passeggeri in calo del 57 per cento

Il monitoraggio della temperatura corporea all'aeroporto Marconi

Il monitoraggio della temperatura corporea all'aeroporto Marconi

Bologna, 10 marzo 2020 - Il Coronavirus svuota l’aeroporto Marconi di Bologna. E i contratti a termine non verranno rinnovati. Nemmeno gli stagionali – che di solito in questo periodo vengono assunti – avranno un contratto. Aldo Cosenza, segretario Fit-Cisl Emilia-Romagna, conferma che saranno oltre cento i lavoratori in meno. Dati relativi alla capogruppo AdB, ma anche alle altre società dell’aeroporto. Dall’aeroporto confermano che circa una cinquantina di lavoratori in scadenza non verranno rinnovati a fine mese.

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Del resto, il calo dei passeggeri è importante. Il 40 per cento negli ultimi giorni di febbraio, ma dal primo al 7 marzo è andata ancora peggio: con il 57 per cento in meno. Vista la situazione, presto è probabile che ci sarà un tavolo con le istituzioni. Fonti del Marconi spiegano di "essere in attesa di ricevere comunicazioni dalla Città Metropolitana, che è in contatto con la Regione, per applicare gli ammortizzatori sociali".

E se l’emergenza Coronavirus, per ora, ha fatto rimandare l’udienza conoscitiva per capire la situazione delle aziende bolognesi, è chiaro che l’amministrazione si sta muovendo per capire come risolvere la situazione. Questo in sintesi il tema: per lo scalo bolognese non c’è solo un decremento di passeggeri sempre più pesante, ma anche i movimenti aerei nella stessa settimana di marzo sono diminuiti di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Anche a seguito di alcuni blocchi o di periodi di quarantena imposti da un numero sempre maggiore di paesi, per il mese di marzo e, in alcuni casi, anche per alcune settimane del mese di aprile, si è ampliato il novero delle compagnie aeree che hanno annunciato la cancellazione di voli su tutti gli scali italiani ed anche al Marconi.

"AdB prosegue nel monitoraggio della situazione sanitaria e operativa con l’attivazione di task force dedicate alla gestione e mitigazione degli impatti dell’attuale situazione, di livello internazionale", informa il Marconi, che assicura di essere impegnato nel portare avanti i propri piani di sviluppo infrastrutturale e conferma l’avvio di alcuni appalti "a supporto dell’incremento di capacità e dei livelli di qualità di servizio dello scalo".

Nel frattempo c’è un altro tema da tener presente: la sicurezza. Cosenza (Fit-Cisl) spiega: "Prima la richiesta era di monitorare le aggressioni al personale operante. Ma al prossimo tavolo credo che discuteremo soprattutto delle misure di prevenzione per i dipendenti del Marconi per il Coronavirus".

L’azienda, nel frattempo, rassicure sulle misure prese: "Sono state rese disponibili fin dall’inizio dell’emergenza mascherine FFP2, occhiali protettivi e guanti per le persone che svolgono attività a contatto col pubblico (front line) . Per la security è stato attivato, invece, anche un nuovo sistema di controllo dei passeggeri che permette di evitare il contatto frontale con i passeggeri (metodo brevettato Best), mentre per tutti i lavoratori sono stati posizionati erogatori di liquido igienizzante in tutte le aree di staff e al terminal, con cartelli che spiegano le modalità di lavaggio delle mani in tutte le toilette". Infine, le pulizie incrementate con detergenti specifici come consigliati dal ministero della Salute, igienizzazioni straordinarie degli uffici e di tutti i locali di staff e delle vaschette per i controlli di sicurezza". Non mancano, infine, informazioni con cartellonistica negli spazi comuni.

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