Crisi La Perla Bologna, l’assessore Colla al presidio: “Servono soggetti affidabili”

Il Fondo proprietario del marchio si è impegnato a presentare entro metà ottobre un piano industriale. La Regione: “Chi pensa di fare speculazioni sappia che ci avrà contro con tutte le nostre forze”

L'assessore Colla tra le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento La Perla di Bologna
L'assessore Colla tra le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento La Perla di Bologna

Bologna, 28 settembre 2023 - Oggi l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori de La Perla, in presidio davanti allo stabilimento di via Mattei a Bologna. “Dove si rischia di perdere anche un solo posto di lavoro, la Regione c’è - ha assicurato - al fianco di chi lotta per il lavoro come a La Perla di Bologna, un’eccellenza grazie proprio alle maestranze: oggi non ci sarebbe la qualità del marchio senza la qualità delle loro competenze”. Con lui all’incontro anche Sergio Lo Giudice della Città Metropolitana di Bologna.

“Stiamo discutendo col ministero per garantire un futuro a La Perla – ha aggiunto Colla - Anche le lavoratrici, che con coraggio e dignità stanno difendendo il loro posto di lavoro, hanno capito che prendere gli stipendi ma tenere fermo il lavoro, farà sì che in breve tempo l’azienda scompaia”.

La promessa del piano industriale

Il Gruppo La Perla, di proprietà del Fondo olandese Tennor con sede a Londra, è controllato dal finanziere tedesco Lars Windhorst, che nel corso dell’ultimo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy ha preso l’impegno di presentare entro metà ottobre un piano industriale. La Perla, storica azienda di lingerie, occupa oggi 330 persone in Italia, di cui 230 sono impiegate nello stabilimento produttivo di Bologna.

Colla: "Servono soggetti affidabili"

“Vogliamo che il Fondo si presenti con garanzie finanziarie e soggetti seri alle spalle – ha aggiunto Colla– Non vogliamo fondi che invece di guardare agli aspetti industriali si fanno guidare solo dalla finanza. Confidiamo ci siano soggetti affidabili che, di fronte a un’apertura di vendita seria, oggi sarebbero disposti a rilevare sia il marchio che le competenze. Noi abbiamo bisogno di investitori industriali: chi pensa di fare speculazioni sappia che avrà contro la Regione con tutte le sue forze”.

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