Crisi Maccaferri, salvi i 102 lavoratori della Seci

Contratti di solidarietà per otto mesi. Colli (Fiom): ‘Una nota positiva’

La facciata della sede di Maccaferri a Zola

La facciata della sede di Maccaferri a Zola

Bologna, 28 giugno 2019 - Fumata bianca nell’incontro sul destino dei lavoratori di ‘Seci Holding’, l’azienda centro servizi del gruppo Maccaferri che – insieme ad altre sei società – aveva presentato richiesta di concordato. Per i 102 lavoratori della capogruppo è stato decisa l’attivazione dei contratti di solidarietà per 8 mesi, fino a marzo 2020, con la certezza che in nessun caso potrà esserci un taglio superiore al 50% del monte ore. La firma dovrebbe essere posta a breve. Soddisfatta la Fiom, che ha curato la trattativa con l’azienda: «È una nota positiva e siamo felici che il gruppo Maccaferri abbia condiviso questo percorso con noi – sottolinea Marco Colli, della segreteria del sindacato dei metalmeccanici -. Eravamo preoccupati, perché parliamo di figure professionali elevate, ma che sono impiegate in servizi e non direttamente nella produzione». Seci Holding, infatti, si occupa di gestire i servizi della capogruppo come la tesoreria o il personale: «La solidarietà – prosegue Colli – permette anche una maggiore tutela dal punto di vista salariale e la certezza che per tutta la sua durata non si potrà parlare di esuberi, un aspetto che ci preoccupava molto».

Seci holding è la prima società del gruppo Maccaferri a chiudere un accordo sul destino dei lavoratori e la prossima – c’è già un incontro all’orizzonte – sarà Seci Energia. Le altre aziende nella medesima situazione sono Enerray ed Exergy, alle quali si sono aggiunge nelle scorse settimane anche Sapaba (costruzioni), Sadam (produzione di zucchero) e Felsinea Factory, per un totale di circa 400 dipendenti, un decimo del totale. Solo pochi giorni fa è stato chiuso l’accordo per la cassa integrazione in Sapaba. Riguarda 59 lavoratori (su 73), che sono in cassa integrazione per crisi per dieci mesi da lunedì 24 giugno, secondo l’accordo siglato alcuni giorni fa dall’azienda e dai sindacati. Nel frattempo proseguono la due diligence e gli incontri con le banche che porteranno – entro il 4 novembre – alla presentazione del piano industriale, nel quale non si escludono liquidazioni o cessioni di alcuni rami d’azienda.

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