Dipendenti comprano azienda. "Il titolare voleva vendere, ora ci siamo noi"

Bologna, in sei hanno acquistato la Ar.pa Lieviti dal fondatore. "Non voleva cederla a forestieri. Puntiamo a crescere"

Lollini, Gilli, Buriani, Fantazzini, Gherardi, Pietro Scarpelli e Ayari

Lollini, Gilli, Buriani, Fantazzini, Gherardi, Pietro Scarpelli e Ayari

Bologna, 3 dicembre 2019 - Nessuna crisi , ma la necessità di un ricambio generazionale. Così è nata la nuova Ar.pa Lieviti. L’azienda specializzata in lieviti e preparati per cibi dolci e salati, sede a Ozzano (Bologna), è stata rilevata da sei dipendenti. «Il fondatore Paolo Fantazzini – spiega Carla Gherardi, socio di maggioranza che ha lasciato la contabilità per assumere il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione – voleva cedere la società. Ma aveva il timore che qualcuno, in seguito, potesse portarla altrove. Così ha cercato una soluzione per dare continuità».

Trovandola proprio nell’impegno di sei dei suoi ormai ex dipendenti, che sono diventati titolari. Continuando a contare su Fantazzini, 78 anni, oggi loro collaboratore. «Lui è un riferimento e resterà sempre tale, continua a darci consigli anche se l’ultima parola spetta a noi. È come un secondo padre, c’è chi come me è in’azienda da oltre trent’anni». Operai e impiegati diventati imprenditori. Con le idee chiare e un traguardo da raggiungere: rilanciare Ar.pa Lieviti con un progetto di sviluppo che prevede investimenti nel settore ricerca e sviluppo, in macchinari, nel miglioramento della rete commerciale, del marketing e della comunicazione. La nuova proprietà prevede un incremento di fatturato del 10% nel 2019, con ricavi complessivi a circa 4 milioni di euro.

Si punta a incrementare il fatturato di un ulteriore 20% attraverso un piano industriale triennale, tanto che è già stata avviata la ricerca di nuovo personale, in particolare operai specializzati, commerciali e addetti agli acquisti. «Il passaggio da dipendenti a titolari – osserva Gherardi – ha rappresentato per noi un grande cambiamento. Non volevamo che una realtà di successo, in cui lavoriamo da anni, potesse chiudere all’improvviso. Per questo abbiamo colto la sfida di diventare noi stessi imprenditori. Il piano industriale è ambizioso, ma siamo convinti di poter raggiungere i risultati che vorremmo ottenere».

Ar.pa Lieviti punta a consolidarsi in Italia e, in futuro, anche ad approdare all’estero. La società bolognese si rivolge sia alla grande distribuzione organizzata, sia alle imprese dei settori pasticceria e ristorazione. «Avvertiamo una certa responsabilità, ma noi soci siamo molto uniti e questo dà fiducia: ci supportiamo a vicenda, ci confrontiamo spesso, c’è un rapporto di amicizia. Ci conosciamo ormai da tempo». Una squadra, insomma. «Quando ci è stata prospettata la possibilità di prendere il timone – rivela Gherardi – abbiamo subito pensato che si trattasse di qualcosa di grande, forse troppo. Poi ci siamo detti che insieme ce l’avremmo fatta. E ora siamo qui, a ragionare delle prospettive di sviluppo».

Il marchio Ar.pa ha oltre 45 anni di storia, fondato dai fratelli Arcangelo e Paolo Fantazzini che nel 1972 cominciarono a produrre lieviti e zuccheri. «Oggi l’azienda è affermata e noi puntiamo a crescere ancora. Ma restiamo umili, non faremo il passo più lungo della gamba».

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