Export Bologna, chiude in positivo un 2020 drammatico

Dati Istat: nell’ultimo trimestre la nostra città registra ricavi all’estero per 4,42 miliardi. Nell’ultima parte del 2019 furono 4,29 (+3,15%)

Valerio Veronesi

Valerio Veronesi

Bologna, 12 marzo 2021 - Uno scatto al termine di un anno difficilissimo. L’export bolognese ritrova il segno più nell’ultimo trimestre 2020. Tra ottobre e dicembre le imprese del territorio hanno ottenuto ricavi all’estero per 4,42 miliardi: nell’ultima parte del 2019 furono 4,29, per una crescita del 3,15%. A rilevare l’inversione di tendenza sono i dati Istat, pubblicati ieri dall’istituto di statistica. Un piccolo segnale positivo, che non cancella uno degli anni più duri per l’economia bolognese. Il 2020, nonostante la ‘ripresina’ finale, si chiude con un saldo negativo: l’export si è fermato a 15,11 miliardi, in calo del 7,1% rispetto al 2019, un arretramento che si traduce in 1,15 miliardi di ricavi in meno. La flessione è lievemente migliore della media italiana (-9,7%). Tra i pochi segni più spicca il tabacco, cresciuto addirittura in doppia cifra: +21,8%, per un fatturato oltreconfine complessivo di oltre un miliardo e mezzo. Tra i principali mercati di sbocco delle Due Torri, un segnale positivo arriva dal Giappone: i ricavi da Tokyo crescono dell’8,7%, da 1,39 a 1,51 miliardi.

Gli altri big, invece, nel 2020 arretrano senza distinzioni: il commercio con la Cina è quello che limita di più i danni (-2,6%), in Germania il calo è del 5,9%, in Francia dell’8,6%, negli Usa del 10,9%, nel Regno Unito dell’11,1%, in Spagna del 12,1%. Per il presidente della Camera di commercio, Valerio Veronesi, i dati positivi dell’ultimo trimestre non devono illudere: "L’ultimo trimestre del 2019 fu terribile – ricorda -. L’ultimo del 2020 è buono in relazione al grosso calo dei primi tre trimestri. C’è comunque ben poco da essere contenti". La valutazione sul 2020 resta negativa e anche le prospettive per il futuro: "Fatico a pensare che questo primo trimestre possa essere buono e di sicuro non lo sarà neanche il prossimo: siamo chiusi, come tutta Europa – ricorda il numero uno della Mercanzia -. Certo l’America sta togliendo i dazi e sta facendo una campagna vaccinale imponente, questi segnali un po’ ci fanno pensare che le cose nel terzo trimestre possano prendere una direzione migliore. Ma nessuno avrebbe mai pensato di essere ancora qui dopo 12 mesi".

Per quest’anno , Veronesi si aspetta una provincia a due velocità: "Alcuni cresceranno, altri settori come cultura, sport e turismo rischiano di restare al palo", ammette. La speranza è che, quando inizierà, la ripresa dell’economia bolognese sia più veloce di quanto visto dopo la crisi del 2008-2010: "Ne sono assolutamente convinto. In giro molto più denaro, che nessuno ha speso. E quindi è più facile che ci sia chi abbia voglia di spenderlo. Credo che appena ci saremo liberati della pandemia ci sarà un’ottima ripartenza, molto più veloce di quella che abbiamo avuto nell’ultima crisi".  

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