La Faac diventa al 100% dell’arcidiocesi di Bologna: i francesi di Somfy lasciano

Il presidente Moschetti: “È un bel successo, dopo 25 anni l’azienda tutta in mano ai bolognesi”

Sede Faac

Sede Faac

Bologna, 6 maggio 2015 - La Faac diventa al 100% dell’arcidiocesi di Bologna guidata dal cardinale Carlo Caffarra.

Ieri pomeriggio, in uno studio notarile di Milano, è stato firmato il contratto che sancisce il divorzio consensuale con i soci di minoranza francesi di Somfy che avevano il 34% delle azioni dell’azienda.

La curia bolognese era entrata in possesso del 66% della multinazionale dei cancelli automatici di Zola Predosa perché nominata erede universale da Michelangelo Manini, il proprietario scomparso a febbraio 2013.

«È un bel successo, dopo una lunga trattativa - dice il presidente Andrea Moschetti - e arriva proprio per i 50 anni dell’azienda, che dopo 25 anni torna tutta in mano ai bolognesi».

A giugno 2014, dopo un periodo in cui la Faac era sotto sequestro e affidata ad un custode, in seguito all’impugnazione dei testamenti di Manini da parte dei familiari dell’imprenditore, la maggioranza delle azioni erano tornate all’arcidiocesi, che aveva liquidato i parenti in un accordo transattivo da circa 60 milioni. L’azienda ha chiuso l’ultimo anno con un 330 milioni di ricavi.

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