Bologna, nuovo corso per la Fondazione Carisbo. Più fondi al welfare

Le previsioni per il 2019, a Genus Bononiae 6 milioni in meno

Il presidente della Fondazione Carisbo Carlo Monti (Foto Schicchi)

Il presidente della Fondazione Carisbo Carlo Monti (Foto Schicchi)

Bologna, 13 settembre 2018 - Più welfare, più ricerca, un po’ meno cultura e nuovi investimenti. Ecco il bilancio della Fondazione Carisbo per il 2019. Erogazioni, bandi, progetti diretti e fondi di garanzia per almeno 18 milioni, la cifra che Palazzo Saraceni intende destinare alla città nei prossimi dodici mesi.

La bozza del documento programmatico previsionale è già stata approvata dal cda e martedì arriverà al Collegio d’indirizzo, l’organo a cui spetta il via libera definitivo. Poi il passaggio all’assemblea dei soci. Il documento (riservato) elenca gli ambiti d’intervento e conferma che l’asse delle spese della Fondazione si è spostato verso il welfare. Una tendenza ancora più pronunciata nel primo bilancio dell’era di Carlo Monti alla guida di Casa Saraceni. Al settore "volontariato, filantropia e beneficenza" vengono destinati 7 milioni, poi ci sono 5,5 milioni per "arte, attività e beni culturali", 2,6 milioni per "educazione, istruzione e formazione" e, infine, 2,9 milioni per "ricerca scientifica e tecnologica".

Il totale fa 18 milioni, una cifra che potrebbe aumentare nel corso dell’anno. Così è successo nel 2018, quando da 18 si passò ai 23,5 di consuntivo. Già dalle previsioni, però, le spese per il welfare crescono di un milione. Tra le attività da finanziare il sostegno all’inserimento lavorativo, l’housing sociale (due progetti ad Argelato e Monte San Pietro) e la collaborazione, con 3,5 milioni, "alle azioni di sistema in collegamento con Arcidiocesi, Comune e Regione".

Poi c’è il capitolo cultura che subisce una notevole sforbiciata. Per il 2019 l’attività ordinaria del percorso museale di Genus Bononiae dovrebbe costare 4,5 milioni. Cifra in calo rispetto ai 12,2 milioni del 2018, quando Palazzo Saraceni aveva dovuto anche estinguere il mutuo con il Credito sportivo, un’operazione da circa 2 milioni. Il documento programmatico annuncia anche la road map "della divisione tra la parte di gestione immobiliare e quella di realizzazione degli eventi e delle attività culturali". La conclusione delle operazioni "si attesterebbe al mese di dicembre 2018 o comunque entro il primo quadrimestre 2019" con la creazione di due società gemelle ma autonome. Sempre al settore cultura vanno ascritti i 250mila euro per il recupero del patrimonio e la valorizzazione della Rocchetta Mattei, con il Mercantone restaurato che ospiterà gli antichi strumenti musicali della collezione Marini.

In crescita, invece, i fondi dedicati all’educazione. Un milione per "aggiornare le dotazioni didattiche disponibili" delle scuole della provincia, altri 200mila per le borse di studio dei ragazzi "che intendono trascorrere all’estero l’anno scolastico". Quanto alla ricerca, invece, 500mila euro saranno offerti "ai progetti innovativi di rigenerazione, recupero, riuso e riattivazione di spazi fisici per funzioni di tipo sociali, culturale e ricreativo". Un milione e 200mila euro, infine, finanzieranno le "azioni di sistema" con l’Università per migliorare le strutture dedicate alla didattica. Poi l’attenzione particolare "alle start-up tecnologiche in contesti in cui la Fondazione potrà partecipare come co-investitore a sostegno di percorsi di crescita".

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