Bologna, al via gli 'Incontri con la Banca d'Italia'. "L'euro ha contenuto l'inflazione"

Il primo degli appuntamenti organizzati in collaborazione con 'Qn-il Resto del Carlino' è andato in scena nella Sala dello Stabat Mater

Bologna, il primo appuntamento degli 'Incontri con la Banca d'Italia' (FotoSchicchi)

Bologna, il primo appuntamento degli 'Incontri con la Banca d'Italia' (FotoSchicchi)

Bologna, 24 gennaio 2019 - Confrontarsi dal vivo con i tecnici della Banca d'Italia, perché la cittadinanza comprenda la natura e le funzioni di un organismo cruciale per il funzionamento del Paese. È un piano divulgativo di respiro nazionale quello di cui fa parte il primo appuntamento bolognese degli 'Incontri con la Banca d'Italia' organizzati in collaborazione con Qn-il Resto del Carlino, andato in scena sotto gli stemmi nobiliari della Sala dello Stabat Mater, nel Palazzo dell'Archiginnasio.

Il tema scelto, importante oggi più che mai, alla vigilia delle elezioni europee, è stato quello della politica monetaria dell'Unione, della quale le banche centrali sono il braccio operativo. A indagare l'argomento, che per la verità ha sconfinato in un'analisi di pregi e difetti della moneta unica europea, accanto ad economisti e tecnici della sede bolognese di Bankitalia diretta da Maurizio Rocca, è intervenuto anche il direttore di QN-il Resto del Carlino, Paolo Giacomin, secondo il quale "l'Euro stesso, prima delle politiche della Banca Centrale Europea e dei suoi omologhi nazionali, ha ricevuto in questi anni più critiche di quelle che oggettivamente meritava".

Il nodo da sciogliere, secondo il professore di Macroeconomia della Bocconi Francesco Daveri, starebbe allora "nel presunto peccato originale del cambio congelato fra Lira e Marco, considerato da molti un'imposizione tedesca ma in realtà in grado di garantire all'Italia, al netto di successivi errori di gestione, condizioni vantaggiose di ingresso nell'Unione".

Degli aspetti tecnici del funzionamento di un istituto come la Banca d'Italia, invece, hanno parlato Giuseppe Ferrero e Simone Pezzini, dirigenti, rispettivamente dei servizi Congiuntura e politica monetaria e Operazioni sui mercati della sede bolognese di Palazzo Koch. Il primo ha ricordato che, dal passaggio all'Euro a questa parte, "indebitarsi costa meno e l'inflazione è stata contenuta", sottolineando anche come "nel caso esistessero ancora più monete sovrane, comunque nei fatti varrebbe la legge del più forte e la sovranità monetaria sarebbe tutt'altro che una certezza", mentre il secondo ha rimarcato che "il quantitative easing non dipende solo da Francoforte, visto che è ancora la Banca d'Italia ad acquistare e vendere i titoli italiani".

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