L’inflazione a Bologna va alle stelle: +6,3%

Volano le bollette e i trasporti. Penalizzati molti beni indispensabili. Luce, acqua, gas e carburanti per auto fanno segnare un +42%

Bologna, 4 giugno 2020 - L’inflazione continua a correre sotto le Due Torri. Nel mese di aprile, secondo il report periodico del Comune, l’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare un tasso tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) di +6,3%. Un confronto con il recente passato dà l’idea della portata del cambiamento di tendenza: l’anno scorso, sempre in aprile, il tasso tendenziale era fermo a +1,1%; ed era addirittura negativo (-0,3%) nel 2020.

Il +6,3% registrato ad aprile a Bologna è superiore al dato nazionale (6%) calcolato dall’Istat. Secondo l’Unione nazionale consumatori, la nostra città si piazza al sesto posto in Italia per aumento del costo della vita. Quali sono i beni di consumo più colpiti dall’inflazione? Non ci vuole uno sforzo di fantasia: basta buttare l’occhio alle ultime bollette, alle tabelle dei distributori di benzina con i prezzi dei carburanti o agli scaffali degli alimentari. In generale, i beni definiti ad alta e media frequenza di acquisto – di cui, insomma, non si può fare a meno: alimentari, affitto, medicine, abbigliamento, acqua-luce-gas – sono quelli più penalizzati.

Il comparto abitazione, acqua, elettricità e combustibili segna, in aprile, +26,5%. Seguono Trasporti (+9,4%), Mobili e articoli per la casa (+6,8%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+5,2%), Abbigliamento e calzature (+3,7%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+3,0%). Alle stelle i beni energetici – energia elettrica, acqua, gas, carburanti – con un aumento del 42% rispetto all’anno scorso. All’interno del paniere degli alimentari, si registrano gli aumenti di oli e grassi (12,5%), vegetali (8,8%), carni (7,1%), pane (5,4%), pesce (4,7%), latte,formaggi, uova (2,4%) e frutta (2,4%).

Ci sono anche comparti in cui i prezzi sono diminuiti. Per esempio Comunicazioni/telefonia (-3,6%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,7%), Istruzione (-0,7%, Bevande alcoliche e tabacchi (-0,4%).

 

 

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