ROSALBA CARBUTTI
Economia

La Perla a Bologna, un mese per l’intesa o partirà il tavolo a oltranza al ministero

Già fissato a Roma un incontro il 10 e l’11 settembre per trovare la quadra. Urso: "Va agevolato un accordo tra le procedure, già dieci offerte". I sindacati sono soddisfatti: "Vigileremo sul futuro dell’azienda"

Manifestazione delle lavoratrici de La Perla promossa da Filctem-Cgil e Uiltec-Uil Bologna per la ripresa dell'attività dell'azienda e in vista della convocazione del tavolo di crisi da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy

Manifestazione delle lavoratrici de La Perla promossa da Filctem-Cgil e Uiltec-Uil Bologna per la ripresa dell'attività dell'azienda e in vista della convocazione del tavolo di crisi da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy

Bologna, 6 agosto 2024 – Non ci sarà lo spezzatino aziendale che terrorizzava ’perline’ e organizzazioni sindacali. La buona notizia è arrivata oggi dal tavolo al ministero delle imprese e del made in Italy che ha dato un termine per rilanciare La Perla, il brand bolognese di intimo di lusso, da anni in crisi.

Se, infatti, la soluzione per la vendita unitaria degli asset del gruppo non si troverà entro un mese, il 10 e l’11 settembre è previsto un confronto a oltranza per trovare finalmente la quadra. Il Mimit stringe sulla vertenza La Perla. E fissa una data entro la quale la procedura italiana e quella inglese dovranno trovare un accordo per consentire la cessione in blocco del marchio e del sito produttivo a un imprenditore interessato al brand e alla ripresa della produzione.

"Il ministro Adolfo Urso e la sottosegretaria Fausta Bergamotto hanno manifestato un interesse per la soluzione celere della vertenza tanto da determinare una sessione tecnica a oltranza il 10 e 11 settembre per trovare questo possibile accordo tra le procedure", spiegano Filctem-Cgil e Uiltec-Uil al termine della riunione. E aggiungono: "Vigileremo affinché gli esiti del percorso in sede ministeriale e che saranno presentati il 16 settembre, data già fissata dal ministero, garantiscano il futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di La Perla. Auspicando che le liquidazioni giudiziali vengano assorbite in un’unica amministrazione straordinaria dal Tribunale di Bologna".

Da mesi ormai, i commissari italiani e quelli inglesi stanno lavorando a un protocollo che faccia una sintesi tra la legislazione europea e quella inglese (che dopo la Brexit non riconosce più le norme comunitarie) per arrivare a un accordo che tenga insieme il ‘nome’ con la produzione, in modo da rendere più semplice la ricerca di un acquirente. Oggi, infatti, La Perla è divisa in tre: La Perla Manufacturing con sede in via Mattei, impegnata nella produzione e in amministrazione straordinaria; La Perla Italia, responsabile della rete di vendita e La Perla Management UK che detiene il marchio, con sede fittizia a Londra, entrambe in liquidazione.

Da qui, la necessità di unificare le tre procedure e venderla al migliore offerente. Una decina, riferisce il Mimit, le manifestazioni d’interesse. "Il nostro obiettivo è trovare una soluzione positiva per un marchio di eccellenza del made in Italy, non c’è tempo da perdere. Quella di La Perla è una procedura complessa con elementi di novità che impongono anche un ragionamento per l’adeguamento della normativa sull’amministrazione straordinaria alla quale stiamo già lavorando", le parole del ministro Urso.

«Questo accordo dovrà tenere assieme marchio e maestranze delle tre aziende italiane coinvolte, il rischio di perdita di competenze e know how deve essere scongiurato", riferiscono i sindacati. D’accordo l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla: "Non c’è altra soluzione se non lavorare per far ripartire il prima possibile marchio, lavoratrici e produzioni congiuntamente". Positivo, per l’assessore, l’incontro al ministero, anche perché è "necessario stringere i tempi".