Bologna, 9 settembre 2024 – “Chissà se sarò io la prossima a rientrare” è il cartello che alcune ‘perline’ hanno attaccato sul proprio camice in attesa di poter entrare in azienda per la prima assemblea tra i sindacati e le stesse lavoratrici del marchio La Perla.
"La Perla siamo noi. Presente e futuro”, recitano invece commosse in coro le lavoratrici del marchio fuori i cancelli dell’azienda. Mentre arriva il pressing alle istituzioni da parte di Stefania Pisani, segretaria di Filctem-Cgil Bologna. “Bisogna stringere i tempi. Ora abbiamo poco più di 250 lavoratori, rispetto ai 300 di qualche anno fa. Dunque, una cinquantina di maestranze perse solo in città in questo anno e mezzo. Per questo bisogna accelerare, altrimenti rischiamo di perdere tutto il gruppo e con esso l’azienda stessa”, sottolinea Pisani. Nonostante la ripresa dell’attività lavorativa, «come un primo giorno di scuola", i sindacati ribadiscono le tappe principali della vertenza.
"Definire col Mimit, una volta per tutte, il protocollo che lega l’attività giuridica italiana con quella inglese. Dobbiamo evitare lo spezzatino aziendale, unendo le diverse le realtà e tutelandone l’occupazione”, affermano congiuntamente Filctem e Uiltec, guidata, in città, da Maria Angela Occhiali.
"Una luce di speranza – racconta Occhiali -. Fondamentale che tutte le parti in causa si muovano nella direzione di salvare La Perla. Nell’attesa di arrivare a un bando di vendita congiunto finalizzato all’acquisto di un imprenditore serio”.
La Perla, quindi, "ha dalla sua una grande garanzia – dice Occhiali -, ovvero che tutti i dipendenti sono ancora legati a questa azienda dopo 1 anno di attività. Chiunque si faccia avanti sappia che ha dalla sua questo zaino pesantissimo, che è garanzia di futuro”.
Intanto "attendiamo la decisione del tribunale che non escludiamo stia aspettando la definizione del protocollo”, afferma ancora Pisani. Inoltre, sempre nella giornata di ieri, è stato presentato il progetto ‘Sorelle d’Italia’, che ripercorre la vicenda di 19 perline. “Un video e una serie fotografica che sono monumento alla lotta femminile e femminista di queste ragazze”, dicono le registe del cortometraggio. Sono presenti anche Ugo Cherubini e Livia Raffaglio, rispettivamente segretari nazionali di Filctem-Cgil e Uiltec. “Rilevante a livello nazionale nell’ambito della rivendicazione delle politiche industriali”, dice Cherubini. “Portare avanti l’interlocuzione con soggetti seri che prospettino un progetto condiviso con noi e di sviluppo industriale”, chiude Raffaglio.