Bologna, 27 maggio 2025 – “La Perla è salva”. Su indicazione del ministro Adolfo Urso, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato per questa mattina il tavolo di aggiornamento relativo alla vertenza La Perla. Prima di entrare nel merito del dibattito, il clima è disteso e in tanti pensano che se il ministro è arrivato a Bologna “allora vuol dire che ci sono buone notizie”, magari un nuovo acquirente. E in effetti, prima di chiudersi all'interno degli uffici de La Perla, Urso ha annunciato la novità: lo storico brand bolognese attivo nella lingerie del lusso è salvo.

La svolta
L’incontro si è svolto presso lo stabilimento produttivo dell’azienda in via Mattei. Una 'colazione' divenuta "necessaria” dopo le ultime vicissitudini: la scadenza della cassa integrazione per 50 ‘perline’. Infatti il 10 aprile è scaduta la cassa integrazione anche per le dieci lavoratrici de La Perla Italia. Mentre il 25 gennaio è cessato l’ammortizzatore sociale per le 40 dipendenti de La Perla Management.

Investitore ancora top secret
Dopo l’incontro al ministero del Lavoro, avvenuto a metà marzo, infatti erano tante le speranze che entro metà maggio in Parlamento sarebbe stato approvato un decreto retroattivo che avrebbe previsto la proroga di sei mesi della cassa integrazione. Emendamento che tuttavia si è concluso con un nulla di fatto. La grande notizia di oggi è che "il simbolo del Made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati”, così si è espresso Urso all’interno della sede dell’azienda. Il 10 giugno verrà rivelato il nome del nuovo acquirente al Mimit.
"Grande successo, lo dovevo alle lavoratrici”
Una tavola rotonda, quella presieduta dal ministro, che non poteva che essere accesa. Tanti sono stati infatti i punti di discussione tra Roma e i commissari, le organizzazioni sindacali, tra cui Mariangela Occhiali di Uiltec e Stefania Pisani di Filctem, e anche i rappresentanti degli enti locali che hanno riportato al ministro le proprie richieste. “È stata una delle crisi più complesse – ha detto Urso – Un grande successo, lo dovevo alle lavoratrici”.
“Una battaglia di tutto il made in Italy”
Una “battaglia” che il ministro definisce “di tutto il Made in Italy e l'abbiamo combattuta insieme, senza mai mollare. Grazie all’impegno straordinario dei commissari, dei curatori italiani, dei liquidatori inglesi e dello staff del Mimit, abbiamo individuato una soluzione industriale per una delle crisi più emblematiche del settore moda, tra le più complesse mai affrontate dal ministero, per la prima volta alle prese con più procedure in diversi paesi, con una complessità legale che appariva inestricabile. Un grande successo frutto di un lavoro di squadra”, sottolinea Urso. La Perla sarà assegnata a un “soggetto unitario” conferma Urso, che “ha manifestato il proprio interesse per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori, presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, icona della moda italiana”.
Informati Meloni, Schlein e Conte
E prosegue: "In questo stabilimento è cominciata la storia di una grande icona del Made in Italy e qui si misura la resilienza del Made in Italy che stupisce e affascina il mondo”, conclude Urso. Oltre al ministro alla tavola rotonda hanno partecipato il deputato Pd Andrea De Maria e Stefano Mazzetti, capo di gabinetto della Città metropolitana di Bologna.
Sulle novità relative alla crisi La Perla "ho comunicato la notizia sia al presidente del Consiglio sia ai leader delle forze di opposizione, Schlein e Conte, che erano stati in azienda e mi avevano sollecitato a fare tutti gli sforzi possibili per salvare questa icona del Made in Italy. Era doveroso dirlo anche a loro”. Lo ha detto il ministro a margine del tavolo sul gruppo di intimo di lusso tenutosi stamattina nello stabilimento di Bologna.
‘Perline’ soddisfatte e commosse
Pisani (Filctem) e Occhiali (Uiltec): "Non siamo più in apnea - commentano soddisfatte e commosse - Abbiamo creduto fermamente dal primo giorno che questa era una azienda che poteva essere salvata senza fare uno spezzatino e valorizzando le competenze. I fatti ci dicono che avevamo ragione".
È stata una "grande resistenza, le lavoratrici ci hanno sempre sostenuto. Abbiamo costruito un'impresa. Il 10 giugno conosceremo il nuovo imprenditore speriamo non sia una iniziativa speculativa".
Schlein: “Bellissima vittoria di sindacaliste e lavoratrici”
Così la segretaria del Pd Elly Schlein commenta la notizia: “La Perla è salva e a salvarla è stata la lotta tenace e combattiva delle sue sindacaliste e lavoratrici. Il successo di oggi arriva al termine di un percorso lungo e faticoso, che abbiamo seguito passo dopo passo, fuori e dentro i cancelli dello stabilimento. È un’ottima notizia che si sia trovata questa soluzione e ringrazio anche il ministro Urso per averci aggiornati costantemente. Sono davvero felice per questo traguardo e voglio assicurare che continueremo a seguire e stare ancora al fianco di tutte le lavoratrici”.
Lepore: “Oggi è una bella giornata”
Soddisfatto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore: “Oggi è una bella giornata, l’annuncio del Ministro Urso apre un nuovo percorso per il rilancio della Perla. Voglio ringraziare tutti per il lavoro che ci ha portato fin qui oggi, in particolare le lavoratrici e le organizzazioni sindacali, che con la loro tenacia hanno saputo mantenere alta l’attenzione su questa vertenza, ma anche l’importante lavoro di cooperazione istituzionale tra Regione, Città metropolitana e Governo, che ha consentito di salvare gli attuali posti di lavoro e di guardare con speranza al futuro”.
I commenti di capigruppo e consiglieri regionali
“Desideriamo esprimere un sincero ringraziamento al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e a tutto il Ministero e al Governo per l’impegno dimostrato nella gestione della complessa crisi del Gruppo La Perla” – dichiarano Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, e Francesco Sassone, consigliere regionale Fdi.
“Il risultato ottenuto oggi – proseguono i consiglieri – è di grande rilievo, considerando la difficoltà di attivare procedure coordinate in più Paesi, in un contesto legale particolarmente intricato. Finalmente si intravede una via d’uscita: un soggetto unico ha presentato offerta di acquisto per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori, presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, simbolo della moda italiana.”
“Oggi, grazie all’importante lavoro svolto dal Ministro Urso e dal MIMIT – aggiungono i consiglieri – possiamo guardare con fiducia a una prospettiva di rilancio che tuteli il valore del marchio, le competenze professionali e i posti di lavoro che hanno reso La Perla un’eccellenza per Bologna e per tutta l’Emilia-Romagna”.
I sindacati: “Evitato lo spezzatino”
Intanto, i sindacati apprezzano la presenza sul posto oggi del ministro, salutato per la prima volta nel sito di Bologna, ricordano le sigle, dall'inizio di tutta la vicenda La Perla. Di sicuro, c'è stato tanto lavoro anche per i legali dei sindacati, fin qui, come conferma a margine dei lavori di Bologna Salvatore Gianluca Sotera, avvocato e consulente della Uil-Uiltec Emilia-Romagna: "Quella di oggi è stata una grande giornata, per la proposta concreta industriale che manterrà tutta la soglia occupazionale e persino assumerà nuovi dipendenti. Siamo molto felici". Conferma Stefania Pisani della Filctem-Cgil: "Torniamo a respirare dopo mesi di apnea. Abbiamo creduto fermamente dal primo giorno, anche se ci davano delle visionarie, che questa era un'azienda che poteva essere salvata senza uno spezzatino e con le competenze valorizzate. I fatti ci dicono che avevamo ragione". Sorride anche Mariangela Occhiali della Uiltec-Uil, la quale assicura però: "È stata una resistenza, perché è durata tanto, ed una resilienza. Sulla complessità del groviglio legale alla base della vertenza sull'asse Bologna-Londra, come l'ha definito lo stesso Urso oggi, aggiunge l'avvocato della Cgil bolognese Bruno Laudi: "È stata una lunga e complicata battaglia, soprattutto per l'intreccio con la procedura inglese. È stata anche una battaglia inedita, per tutta la struttura che aveva questa crisi. Il fatto di essere rimasti uniti, con grande disponibilità anche da parte delle istituzioni, ci ha fatto giungere ad una conclusione felice".