La Perla Bologna, in 126 rischiano il licenziamento. Sciopero

Presidio delle dipendenti sotto la Regione durante l'incontro tra l'azienda e i sindacati. L'assessore Costi: "L'obiettivo è non perdere neanche un posto di lavoro"

La Perla, le dipendenti in presidio a Bologna (FotoSchicchi)

La Perla, le dipendenti in presidio a Bologna (FotoSchicchi)

Bologna, 2 luglio 2019 - Un pomeriggio di passione per le sarte de La Perla (foto), radunate in viale Aldo Moro, davanti alla Regione (video), con tanto di fischietti, tamburi e cori contro la proprietà in occasione del primo tavolo istituzionale tra azienda e sindacati. L'incontro, accompagnato da un presidio infuocato, arriva all'indomani di una nuova doccia fredda - l'ennesima - per le sarte di via Mattei: l'azienda ha aperto la procedura di licenziamento collettivo e i numeri sono ancora peggiori di quelli che aveva anticipato, la scorsa settimana, alle sigle.

Gli esuberi, nel conteggio definitivo, sono 126. Dodici di loro sono dipendenti di La Perla Global Management Uk, sostanzialmente la parte impiegatizia, che in tutto conta 95 persone al lavoro. Ma soprattutto, a essere colpita è la parte manifatcturing: qui gli esuberi sono 114 su 329, in pratica oltre una dipendente su tre. La grande maggioranza dei tagli, fanno sapere i sindacati, è concentrata sulle modelliste, quindi su chi lavora allo sviluppo dei nuovi prodotti. L'azienda, infatti, sarebbe intenzionata a puntare più sui prodotti in continuità che sui nuovi modelli. Elemento che preoccupa particolarmente le dipendenti: all'ombra delle torri di Kenzo Tange erano circa 200, soprattutto donne, e hanno inscenato una protesta molto rumorosa, tra cori, parodie della canzone 'Soldi' di Mahmood e cartelli. Intanto, sopra le sigle si confrontavano con il management dell'azienda, compreso l'ad Pascal Perrier. Diversi i consiglieri regionali passati a portare solidarietà al presidio: tra questi esponenti del Movimento 5 Stelle (Silvia Piccinini), del Pd (Stefano Caliandro) e di Sinistra Italiana (Igor Taruffi).

false

"Sarebbe stato doveroso ritirare o sospendere i licenziamenti e proseguire il confronto con la proprietà con una maggiore serenità, soprattutto dei lavoratori", ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, che ha incontrato i lavoratori.

Sindacati e Istituzioni hanno chiesto alla proprietà di ritirare, o quanto meno sospendere la procedura di mobilità per 126 lavoratori bolognesi di due società del gruppo 'La Perla manufacturing' e 'La Perla breanch'. "Ma su questo punto, dopo oltre tre ore di confronto la proprietà del Gruppo non si è mossa dalle sue posizioni”. “Il piano industriale lo vogliamo vedere nei dettagli, su questo occorre chiarezza sui contenuti, sul percorso e le risorse per le scelte strategiche”, ha aggiunto l’assessore Costi. “Noi abbiamo chiesto alla proprietà chiaramente di ritirare la procedura di licenziamento: riteniamo che avrebbe dovuto accettarlo, ma non lo hanno fatto. Comunque continueremo il confronto con la società e a lavorare con le organizzazioni sindacali dei lavoratori perché l'unico obiettivo che abbiamo è quello che la Perla possa continuare a crescere e non si perda un posto di lavoro. L’obiettivo è scongiurare un grave danno economico e di immagine per la manifattura e la Fashion Valley emiliano romagnolo e più in generale per il made in Italy".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro