"Lamborghini fortissima, clienti pronti per l’ibrido"

Il ceo e presidente Stephan Winkelmann dopo i dati record del 2021: "Continuiamo a vendere più auto di quelle che riusciamo a produrre"

Stephan Winkelmann, ceo e presidente di Lamborghini

Stephan Winkelmann, ceo e presidente di Lamborghini

"Guardiamo al 2022 con una solidità finanziaria grandissima, mai avuta finora: il nostro è un marchio fortissimo". Il ceo e presidente di Lamborghini, Stephan Winkelmann, esulta illustrando "i record assoluti che ci danno immensa soddisfazione", registrati nel 2021 dal marchio, che continua a correre a un ritmo forsennato. Nel 2021 ha venduto più auto di quelle consegnate, con una lista d’attesa lunga oltre un anno: in tutto 8.405 vetture, realizzando un balzo del 13% rispetto al 2020. Un fatturato di un miliardo e 950 milioni di euro che ha fatto registrare un +19%; un margine operativo del 20,2% e 393 milioni di euro di utile, in crescita del 49% rispetto al 2020 (264 milioni di euro). E la corsa non è finita. "Non ci sentiamo di fare previsioni – aggiunge Winkelmann - ma anche a gennaio, febbraio e marzo del 2022 abbiamo venduto più macchine di quante riusciamo a produrne".

In più, "investiremo 1,8 miliardi di euro fino a fine decennio" annuncia, rivelando un obiettivo finanziario ancora più sfidante: spingere la redditività tra il 22% e il 25% entro il 2030. "Ora siamo al 20,2% - precisa -, pensiamo sia possibile continuare a crescere, perciò il 25% è il nostro punto d’arrivo". E sono imminenti novità molto importanti per il marchio. "Nel 2023-24 – spiega Winkelmann - andremo a rivoluzionare tutta la gamma che sarà completamente ibridizzata entro il 2024, con l’arrivo del modello che sostituirà l’Aventador nel 2023, e ci sarà l’abbattimento del 50% delle emissioni di Co2 dal 2025. Il mercato e i clienti sono pronti per questo tipo di vetture".

"Noi vediamo due fasi - spiega - nella prima, per i prossimi cinque anni, ci sarà l’ibridizzazione, poi vedremo gli sviluppi del mercato e il trend delle nuove generazioni, ma prevedo l’elettrificazione piena nella seconda metà del decennio, con l’introduzione di un quarto modello full electric, affiancato alla gamma ibrida".

Ma per la quarta vettura in arrivo ci sarà spazio nel sito di Sant’Agata Bolognese? "Abbiamo solide radici nel territorio e vogliamo mantenerle – assicura il ceo - ci teniamo ad avere la produzione qua dove abbiamo il 95% dei dipendenti".

"Avremo un marchio diviso a metà tra le ibride sportive, la Urus e quelle a uso quotidiano – approfondisce -. Anche per le supersportive abbiamo la possibilità di fare l’elettrificazione piena, ma ci teniamo la porta aperta per due motivi: c’è la possibilità di uno sviluppo della benzina sintetica e occorre capire cosa decideranno i Governi".

 

 

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