Bologna, 24 febbraio 2020 - La Procura di Bologna ha presentato istanza di fallimento per Seci, la holding che controlla le società del gruppo Maccaferri . E il Tribunale l’ha accolta, fissando l’ udienza il 3 aprile . È l’ultimo colpo di scena della pesante crisi di uno degli imperi economici più antichi della città. La richiesta della Procura risale al 13 febbraio scorso, la fissazione della data dell’udienza a venerdì 21. Secondo quanto si legge nel documento firmato anche dal procuratore capo Giuseppe Amato, "dalla situazione contabile rilevabile dagli ultimi tre bilanci emerge un vero e proprio stato d’insolvenza irreversibile ".
Già a maggio dell’anno scorso, rileva la Procura, quando Seci fece domanda di concordato in bianco, il patrimonio netto al 31/12/2018 era negativo per 65 milioni di euro. La situazione poi è peggiorata nei mesi successivi. Seci era tra le nove società del gruppo Maccaferri che avrebbero dovuto presentare il piano di rientro entro il 3 gennaio, ma questo non è successo. Intanto sono continuate le trattative con i fondi, in particolare Carlyle (interessato soprattutto a Officine Maccaferri, di cui ha rilevato almeno il 54% del bond da 190 milioni in scadenza nel 2021) e il tandem Hps-Oxy.
Sul piatto ci sono soprattutto due realtà come Officine e Samp, i due pezzi pregiati della galassia Maccaferri piegata da una crisi debitoria durissima, di cui i fondi vorrebbero acquisire almeno la maggioranza. Accanto ai fondi, però, nei gironi scorsi è emerso anche l’interessamento del gruppo Bonfiglioli per Sampingranaggi. Ora, per Seci, i tempi stringono. Se vuole evitare il fallimento deve presentare un piano convincente e, per farlo, ha bisogno di concludere le trattative con i possibili acquirenti.
"E' un atto dovuto che ci aspettavamo", fanno sapere dall'azienda. Secondo il gruppo, l'istanza sarà sospesa quando Seci presenterà il piano, quindi nell'arco di qualche giorno.
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