Nike Casalecchio chiusa, in 30 trasferiti a Milano

I dipendenti dovranno spostarsi entro l’estate, l’allarme dei sindacati

Una manifestazione dei lavoratori Nike del passato a Bologna

Una manifestazione dei lavoratori Nike del passato a Bologna

Bologna, 11 ottobre 2019 - Autunno gelato per i trenta lavoratori della sede di Casalecchio della Nike Italia , quasi tutti bolognesi, che entro l a prossima estate dovranno decidere se trasferirsi a Milano pur di conservare il posto di lavoro o imboccare altre strade. Di sicuro, come chiariscono i sindacati (Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil), la direzione di Nike Italy non ha lasciato spazio a possibili ripensamenti . Era esattamente il 2009 quando la sede di Casalecchio fu oggetto di un drastico ridimensionamento, poi, al Tavolo di salvaguardia in Provincia al termine di una trattativa gli esuberi furono ridotti dai 40 iniziali a 23, con un incentivo all’esodo.

Stavolta invece le cose sono diverse: «I trenta dipendenti saranno trasferiti a Milano. Senza se e senza ma, soprattutto, senza alternative - d en unciano i sindacati -. In occasione di un incontro in video conferenza con la responsabile risorse umane, le organizzazioni sindacali pur apprezzando l’adozione di una policy aziendale prevedente condizioni più favorevoli rispetto a quanto definito dal contratto nazionale... ma esclusivamente riferite al provvedimento «indiscutibile» del trasferimento, hanno tentato di pattuire alcuni piccoli aggiustamenti della citata policy e/o percorsi alternativi volti ad offrire protezione e sostegno per coloro che, per ragioni soggettive o oggettive, non sono nelle condizioni di trasferirsi nella sede milanese».

Ma anche di fronte a richieste di aggiustamenti, pare non ci siano stati spiragli di trattativa. «L’atteggiamento di chiusura, trincerato dietro il largo preavviso con cui è stata comunicata la scelta aziendale, è stato irremovibile. I lavoratori non hanno molte possibilità: dimettersi, perdendo non solo il lavoro, ma anche probabilmente l’ammortizzatore sociale dell’indennità di disoccupazione» osservano i sindacati che si riservano di mettere in atto le necessarie azioni di tutela.  

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