Officine Maccaferri Bologna, sì all'offerta Carlyle

L'ok del cda di Seci. La nuova offerta dei fondi prevede l'acquisizione del 100% delle quote della storica azienda di Zola Predosa, che va verso l'asta. Soddisfatti i sindacati

Officine Maccaferri (FotoSchicchi)

Officine Maccaferri (FotoSchicchi)

Bologna, 14 ottobre 2020 - Officine Maccaferri va verso l'asta e i Maccaferri si preparano ad abbandonare la loro azienda simbolo. Il cda di Seci ha accettato in maniera incondizionata l'offerta dell'Ad Hoc Group capitanato da Carlyle, con Man Glg e Stellex Capital Management.

E, subito dopo, ha presentato istanza d'asta in Tribunale. La nuova offerta dei fondi prevede l'acquisizione del 100% delle quote della storica azienda dei gabbioni con sede a Zola Predosa, che l'anno scorso ha festeggiato i 140 anni di storia: una differenza soprattutto simbolica con il primo piano dei fondi, respinto dal Tribunale a luglio, che vedeva Seci - e quindi la famiglia Maccaferri - mantenere una quota di minoranza del 4%.

L'offerta di Carlyle prevede finanza d'urgenza per 40 milioni di euro: venti milioni saranno erogati subito, gli altri venti al passaggio delle azioni nel caso (a questo punto molto probabile) che l'Ad Hoc Group vinca l'asta.

Per Officine Maccaferri, in concordato da maggio, si erano fatti avanti nelle settimane scorse anche i francesi di Vinci, che avevano presentato una manifestazione d'interesse per l'azienda più rappresentativa del gruppo la cui crisi è esplosa nella primavera dello scorso anno.

Soddisfatti i sindacati: "Speriamo che questo possa essere l'inizio di un percorso di rilancio per Officine Maccaferri e faremo, per quanto di nostra competenza, tutto il possibile affinché il suo futuro industriale rimanga sul territorio bolognese", commenta Marco Colli (Fiom).

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