Pam via Marconi Bologna, nuovi dipendenti a casa

I contratti a termine non saranno prorogati. La replica: "Impedimento dovuto ai vincoli previsti dal Decreto dignità"

IN CENTRO Al supermercato Pam di via Marconi non saranno rinnovati sette contratti a termine in scadenza L’azienda parla di difficoltà legate al decreto dignità, i sindacati replicano: «solo un alibi»

IN CENTRO Al supermercato Pam di via Marconi non saranno rinnovati sette contratti a termine in scadenza L’azienda parla di difficoltà legate al decreto dignità, i sindacati replicano: «solo un alibi»

Bologna, 12 gennaio 2019 - Sette contratti a termine non rinnovati portano i sindacati sul piede di guerra, alla Pam di via Marconi. E il decreto dignità, una delle prime misure attuate dal governo Lega-Cinque Stelle, torna a far discutere. Nei primi giorni di quest’anno sette dipendenti del supermercato in centro, che occupa in tutto una settantina di persone, hanno visto scadere il loro contratto a tempo determinato senza che l’azienda lo rinnovasse. E questo ha mandato su tutte le furie le sigle, che in un comunicato attaccano duramente la scelta dell’azienda: «L’organico era già ai minimi livelli, poiché l’azienda negli anni scorsi non aveva sostituito il turnover».

La motivazione della Pam, riportano le organizzazioni, è che i vincoli previsti dal decreto dignità – l’esistenza di una causale per far durare un contratto a termine, o rinnovarlo, oltre i dodici mesi – impediscono il rinnovo. «Alibi», secondo i sindacati. «Nel periodo post-natalizio, quello con gli incassi minori, fano economia lasciando a casa i dipendenti – attacca Stefano Biosa della Filcams Cgil –. Questi ragazzi erano entrati in un percorso di turnover, l’azienda usa il decreto dignità per evitare di stabilizzarli». Altri tre o quattro dipendenti scadranno nei prossimi mesi.

Nel negozio di via Marconi da aprile 2017 è in vigore l’apertura fino a mezzanotte. Una misura contestata dai sindacati, con la quale però erano arrivate nuove assunzioni. L’estensione degli orari e il turnover avrebbero dovuto aprire lo spazio alle stabilizzazioni, ma per le sigle questo non è successo. E a ciò si aggiunge la prossima apertura di un altro negozio in via Bovi Campeggi entro l’autunno: «Questi lavoratori stavano in reparti che richiedono un certo addestramento e Pam sta selezionando il personale per l’apertura del negozio. È miopia: si risparmiano quattro mesi di stipendio per sette persone», insiste Biosa. Il sindacalista però ne ha anche per il decreto dignità: «Era la critica che avevamo fatto: inserendo delle causali c’era il rischio che si creassero queste problematiche». Le sigle si preparano alle assemblee e non escludono anche iniziative forti.

Per Silvia Balestri della Cisl Fisascat «l’azienda è totalmente sorda rispetto alle stabilizzazioni dei contratti a termine. Sono anni che in Pam non si riesce a contrattare. Tutte le volte che abbiamo cercato di fare dei ragionamenti sull’organizzazione del lavoro, si sono dissolti come neve al sole».

Mentre Aldo Giammella della Uiltucs Uil guarda alle conseguenze sulla qualità del servizio: «Siamo preoccupati del fatto che il supermercato inizi l’anno in forte sofferenza di organico. Non solo i lavoratori avranno conseguenze negative per i carichi di lavoro, ma anche gli stessi clienti in un negozio importante per la vita economica della città».

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