Pos obbligatorio Bologna, nessuna sanzione. Ma è polemica: "Addio guadagni"

Non ci sono state segnalazioni in città su commercianti che abbiano rifiutato bancomat o carte. Baristi e tabaccai sulle barricate: "Via i costi delle transazioni". I clienti: "Così l’acquisto è più rapido"

Bologna, 1 luglio 2022 - Nel giorno caldo del Pos obbligatorio, nessuna multa in città. La municipale fa sapere che non è arrivata alcuna segnalazione dai clienti e, quindi, l’avvio delle sanzioni (30 euro più il 4 per cento della transazione) per gli esercenti che non accettano pagamenti con bancomat e carte di credito, non miete ’vittime’ sotto le Due Torri.

Ieri via al Pos obbligatorio: per chi rifiuta di pagare col bancomat e la carta di credito
Ieri via al Pos obbligatorio: per chi rifiuta di pagare col bancomat e la carta di credito

Pos obbligatorio, la prova a Bologna: "Paga in contanti". Tre su dieci sono No Pos

Restano, comunque, dubbi e arrabbiature per una norma che, in certi casi, soprattutto di fronte a pagamenti di pochi euro, rischia di ’mangiarsi’ il margine della vendita. Non manca, però, chi apprezza questo addio agli spiccioli a favore di pagamenti più veloci e tracciabili.

"Questo è un canone che mangia il nostro guadagno – ha spiegato Angelo Naso, di Riv Tabacchi – . Siamo costretti a aderire, solo perché non possiamo perdere il lavoro".

Non solo sigarette, ma anche i biglietti dell’autobus potranno essere acquistati con la carta: "Su ogni vendita, il guadagno è di due centesimi", ha specificato il tabaccaio.

Ed è prioprio il pagamento elettronico per piccoli importi – come per esempio il caffè al bar – che fa storcere il naso agli esercenti.

Hongjie Hu, proprietaria del Bar Igea, accetta le carte di credito da tempo, ma non è d’accordo sulla nuova imposizione: "Per noi lavoratori è una scocciatura, ma essendo una regola va rispettata – ha detto la barista –. Quantomeno bisognerebbe eliminare le commissioni, perché altrimenti il nostro guadagno va perso".

Allo stesso modo la pensano altri colleghi del settore, come Lin Lijur, di Bar Dalla Pioggia, che ha precisato: "Questa norma è limitante. Le commissioni sono molto alte, noi lavoratori, alla fine, ci rimettiamo e basta". Il sentimento non migliora tra i venditori ambulanti di Piazza VIII Agosto, muniti di Pos.

Ma se c’è chi polemizza con il via alle multe, c’è anche chi è d’accordo, come Daniele Guidotti: "Con il bancomat è tutto tracciabile e controllato, anche se sarebbe necessario un tetto minimo, così da garantirci il giusto guadagno".

Sono parecchi, infatti, gli esercenti che sperano nell’inserimento di una spesa minima o di un abbassamento delle commissioni: "I piccoli commercianti soffriranno – ha spiegato Luca Sarti, negoziante di Drogheria Della Pioggia – . Le spese sono a carico nostro, non del cliente. A volte il Pos non funziona nemmeno".

Nonostante questa scelta vada incontro ai clienti e incrementi gli acquisti anche dei turisti, c’è chi continua a preferire i contanti: "Mi immedesimo nei commercianti – ha detto Vittorio Comes –. Il denaro rimane invariato, mentre le commissioni bruciano il lavoro".

A gioire maggiormente di questa regola sono i giovani, abituati ormai solo alle carte di credito. Federica Cilano, ad esempio, ha consumato un caffè al bar pagando con il bancomat: "Lo trovo giusto. È un metodo veloce e comodo".

Nulla di nuovo, invece, per il settore dell’abbigliamento, che da anni si è abituato a questo metodo di pagamento.

"Sembra quasi un fenomeno culturale – ha raccontato Alba Ballanti, di Fini Sport –. Dai turisti ai residenti, chiunque paga elettronicamente. I contanti non esistono più".

 

 

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