Premio Mascagni 2017, vince la Sit / FOTO e VIDEO

La sesta edizione incorona l'impresa che produce spazzole industriali di Casalecchio, guidata dalla famiglia Acquaderni: "Siamo orgogliosi"

Premio Mascagni 2017, vince la Sit, Società Italiana Tecnospazzole (FotoSchicchi)

Premio Mascagni 2017, vince la Sit, Società Italiana Tecnospazzole (FotoSchicchi)

Bologna, 12 dicembre 2017 - Spazzole d’autore, tra storia dell’industria, tradizione familiare e un futuro all’insegna dell’innovazione tecnica. È stata la Sit di Casalecchio di Reno, infatti, ad aggiudicarsi, nei prestigiosi spazi di Fico-Eataly World, la sesta edizione del Premio Paolo Mascagni (LO SPECIALE).

Premio Mascagni, i protagonisti e le storie

Fra le 30 perle dell’industria bolognese selezionate e raccontate quest’anno da il Resto del Carlino, il riconoscimento più ambito se l’è aggiudicato uno degli esempi più vivi del rapporto che, in questa terra, lega il passato e il futuro di un’industria che sta rialzando la testa dopo la crisi. Correva il secolo XVII, del resto, quando l’antenata dell’attuale Società Italiana Tecnospazzole (VIDEO) già produceva pennelli di fine fattura, prima che, agli inizi del ‘900, la famiglia Acquaderni la rilevasse, per farne, grazie all’impegno di cinque generazioni, il gioiello manifatturiero della spazzola industriale che è oggi.

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Salito sul palco per ritirare il premio, alla presenza del presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Alberto Vacchi, e del direttore di Qn-il Resto del Carlino, Andrea Cangini, il presidente di Sit, Andrea Acquaderni, era visibilmente commosso. «Sono orgoglioso di questo riconoscimento, innanzitutto per il legame sincero che mi univa a un amico come ‘Paolone’ Mascagni, ma anche per il piacere di condividerlo con i miei figli, Alessandro, Marco e Paolo, e per la gioia, mai tramontata, di potermi definire un produttore».

Queste parole, salutate con affetto dalla moglie e dai figli di un imprenditore mai dimenticato, hanno fatto seguito al discorso introduttivo di Cangini, che si era soffermato sull’importanza che il coraggio e l’intuizione irrazionale rivestono nella vita dei grandi capitani di impresa. «Lo spirito imprenditoriale si muove, spesso, oltre i confini segnati dalla ragione - aveva affermato il direttore - e le piccole grandi storie che abbiamo raccontato, fatte di determinazione e perseveranza, originano tutte da visionarie intuizioni».

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