Bologna, 4 agosto 2024 – Franco Iorio, lei è un modenese che arriva a Bologna per valorizzarla?
"Beh, Bologna è una grande e interessante città. Io rappresento ancora una delle filiere di Confindustria Emilia centro e sono abituato a venire spesso a Bologna che sento come parte del territorio integrato con Modena e Ferrara. Per me queste città creano un’unica geografia che va assolutamente valorizzata. Sarebbe più facile investire su asset immobiliari a Roma o Milano, ma non mi interessa, voglio dare un valore aggiunto al territorio dove ho fatto la mia fortuna. Forse sono un po’ troppo sentimentale ma non è solo una questione di soldi".
Sembra che lei abbia un’idea della città che forse nemmeno i bolognesi hanno. Che ne pensa?
"E’ vero. Ma lo sa che tanta gente conosce molto di più città straniere e magari non sa cosa ha accanto? Ci sono cose che i turisti conoscono meglio di noi italiani".
Come frequenta Bologna, affari a parte?
"Mi piace venire qui per andare da Zanarini a prendere un caffè come ad altri piace andare a Parigi. Fare un giro per le viuzze strette piene di posticini coi tavolini dentro e fuori, ce ne sono tanti in centro, mangiare al Postiglione, guardare le vetrine".
A Parigi ci sono le grandi firme della moda e qui una bella fetta del fashion se n’è appena anda ta con la chiusura de L’Inde Le Palais, adesso uno dei suoi più bei locali commerciali. Come la mettiamo?
"Cercheremo di portare un’altro brand, che magari potrebbe essere locale, certamente le eccellenze non mancano e da quando si è saputo che il negozio ha chiuso, abbiamo ricevuto alcune proposte che ci piacciono molto, anche perché in quegli spazi su via Marchesana e via de’ Musei vorrei proprio un bel nome della moda emiliano romagnola".
C’è qualcuno cui ha detto di no?
"In generale le dico che per il mio asset immobiliare non mi interessano i player del Far East che hanno necessità temporanee".
Novità che vedremo e conferme?
"Di fronte a l’Inde, in una delle vetrine chiuse da tempo aprirà una vetrina legata allo showroom Paradiso Terrestre di altissimo design vintage, Bianco si allargherà in un altro locale e farà un bel restyling, sempre in via Marchesana arriva anche Avirex, in via de’ Toschi apre Compagnia Italiana, abbiamo esteso l’affitto per altri diciotto anni a Ratti che investirà nello store aggiornandolo, ci sono poi realtà che ci piacciono molto come il forno Calzolari. Nella strada rifaremo i marciapiedi perché nel complesso è un po’ da mettere in ordine, poi Stefano Mazza Hair Studio, il parrucchiere delle signore bolognesi bene. Il novanta per cento di quello che arriverà di nuovo è basato esclusivamente sulla qualità. Ho acquistato il quadrilatero del lusso con uno stile alto e voglio che rimanga tale".
C’è qualcuno che lascia?
"Per ora no, nessuno, a parte L’Inde che è stato un dispiacere, la sua proposta era molto interessante, più artistica che fashion fine a se stessa, le vetrine erano bellissime, ma capisco che far quadrare i numeri in questi tempi tanto in cambiamento, può essere difficile".
Cosa le piacerebbe portare in questa zona? Marchi importanti?
"Non lo so, anche se mancano potremmo farci bastare quelli che abbiamo facendoli lavorare bene, perché ad un certo punto se ne mettiamo insieme troppi, dopo tutti fanno fatica. Ecco, e ritorno al discorso dei brand del territorio, magari in fase evolutiva, con un bisogno di immagine e di farsi notare in un ambito urbano più visibile. Mi piacerebbe molto".
Secondo lei Bologna tra le città italiane come si posiziona?
"E’ la città che in futuro potrebbe dare le soddisfazioni maggiori perché le città conosciute sono Roma, Napoli, Firenze, Milano per lo shopping in particolare. Dopo c’è Bologna, che non può far concorrenza a Firenze, ma la sua storia, le sue tradizioni culinarie e aggiungo la Motor Valley con un nuovo turismo che porta un indotto eccellente. A questo proposito c’è un nuovo investimento adiacente al Museo Ferrari, un’ex frigorifero generale, un’architettura degli anni Venti, che trasformerò in un boutique hotel".
A questo proposito, cosa pensa dell’offerta di hotel per un turismo più «de luxe», a Bologna?
"Mi lasci partire a Modena. Bologna ne avrà bisogno se la mia previsione sarà giusta: di turisti ne arriveranno ancora di più".