REDAZIONE BOLOGNA

Quanto costa mantenere una casa a Bologna? E’ la terza città più cara

Il conto tra mutuo, bollette e spese. Sotto le Torri però la Tari è più bassa (24 euro in media al mese). Pesano le rate del finanziamento e le utenze, ecco la classifica delle 10 principali città d’Italia

L'analisi è stata condotta da Facile.it e Mutui.it

L'analisi è stata condotta da Facile.it e Mutui.it

Bologna, 29 maggio 2025 – Bologna è la terza città più costosa in Italia per mantenere la propria abitazione. Una media di 16.465 euro all’anno che riguarda rate del mutuo, bollette (luce, gas e acqua), tasse, manutenzioni e altre spese, cioè circa 1.370 euro al mese. I valori arrivano dallo studio di Facile.it e Mutui.it, che ha messo in luce come Bologna sia la terza più costosa tra le 10 principali città italiane, nonostante si distingua come quella con la Tari (la tassa sui rifiuti) più economica. 

A pesare sulle tasche dei bolognesi, considerando una nucleo famigliare composto da tre persone e un immobile di 100 metri quadrati in una zona semicentrale della città, sono soprattutto le rate del mutuo (1.080 euro al mese), ma anche le utenze domestiche e le spese di manutenzione (268 euro al mese) e da ultimo la Tari (24 euro al mese).

Estendendo l’analisi alle principali città italiane al primo posto si posiziona Milano, dove in media occorrono 24.436 euro, seguita da Roma (21.022 euro) e, al terzo posto, Bologna (16.465 euro). In fondo alla graduatoria, invece, Cagliari (13.610 euro), Bari (10.196 euro) e Palermo (8.488 euro).

Le famiglie italiane spendono, in media, 1.298 euro al mese per mantenere la casa. Se, in media, la spesa annua è pari a poco più di 15.500 euro, i valori cambiano sensibilmente spostandosi

lungo lo Stivale: al Nord, ad esempio, il costo è mediamente superiore del 47% in più rispetto al Sud e nelle Isole. L’analisi prende in considerazione Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Cagliari. Il valore dell’immobile è stato calcolato sulla base delle quotazioni medie rilevate da Agenzia delle Entrate – Omi, mentre per il mutuo è stato considerato un finanziamento a tasso fisso al 3,3%, durata 25 anni e LTV (Loan To Value) che varia, a seconda del Comune, tra il 75% e l’80%, così come emerso dall’osservatorio di Facile.it – Mutui.it. Per le altre voci di spesa sono stati invece rielaborati i dati forniti da fonti associative e istituzionali, tra cui l’Istat.

Il mutuo

La rata del mutuo è la voce più importante e, a seconda della città, rappresenta tra il 75% e l’86% della spesa mensile, con valori assoluti che variano sensibilmente in base alle quotazioni immobiliari. A Milano, ad esempio, un immobile da 100 mq in un normale stato conservativo e ubicato in una zona semicentrale costa, in media, 465.000 euro; a Roma servono 410.000 euro. Con questi valori e un mutuo di 25 anni al 3,3% significa far fronte ad una rata mensile che, a Milano, supera i 1.700 euro, a Roma i 1.500 euro.

Guardando alle altre città analizzate, sul podio al terzo posto si posiziona Firenze (1.102 euro la rata mensile media), mentre Bologna è quarta con 1.080 euro. Le rate più basse si registrano al Sud: a Palermo, ad esempio, occorrono 489 euro al mese, a Bari 619 euro.

La situazione cambia solo di poco se si guarda a chi vive in affitto; prendendo in considerazione i valori di locazione medi rilevati da Agenzia delle Entrate – Omi relativi ad un immobile di 100 mq ubicato in zona semicentrale nelle città prese in esame, la spesa annua cala in media del 6%, fermandosi a poco meno di 14.700 euro.

Utenze e manutenzione

Altra voce che incide sulle spese legate all’abitazione sono le utenze luce, gas, l’acqua, le spese

condominiali e quelle di manutenzione ordinaria. Anche in questo caso i costi sono più elevati nelle città del Nord, dove in media si deve mettere a budget il 29% in più rispetto a quelle del Centro Italia e, addirittura, il 48% in più se confrontate con quelle ubicate nelle regioni del Sud e nelle Isole.

A guidare la classifica è ancora una volta Milano, con una spesa media mensile che arriva a sfiorare i 300 euro, seguita questa volta da Torino (288 euro) e Genova (284 euro). A Napoli e Roma si spendono, in media, circa 210 euro al mese. Chiudono la graduatoria le città di Cagliari, dove sono sufficienti 175 euro al mese, Palermo (190 euro) e Bari (195 euro), aree sicuramente agevolate da un clima meno rigido che consente di ridurre i consumi energetici e, in particolare, quelli legati al riscaldamento.

La Tari

A completare il quadro c’è la Tari, la tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti. Ai fini del calcolo è stata presa in esame una famiglia composta da tre componenti e un immobile di 100 mq. In questo caso lo scenario si ribalta e sono le famiglie residenti al Sud e nelle Isole a dover far fronte ai costi più alti; qui, tra le città analizzate, si spende in media il 16% in più rispetto al Nord Italia. Fa eccezione Genova, che conquista il primo posto nella graduatoria con un valore di Tari 2024 pari a 501 euro, il più alto tra i 10 comuni capoluogo presi in esame.

Al secondo posto si posiziona la città di Napoli, dove lo scorso anno la spesa media per la tassa comunale è stata pari a 482 euro; terzo posto per il comune di Cagliari (465 euro), seguito da quello di Bari (426 euro). A Roma si è speso 394 euro, vale a dire il 25% in più rispetto a Milano. Chiude la classifica Bologna, che è risultata essere tra le città analizzate quella con la Tari più bassa (287 euro).